Se i continui sbarchi di migranti sulle nostre coste sta diventando un serio problema, il lavoro di uomini e donne in divisa, impiegati in occasione degli sbarchi e soprattutto nella gestione ed il controllo presso i centri di prima accoglienza, potrebbe diventare un vero e proprio calvario. A denunciarlo pubblicamente è Daniele Contucci, agente della Polizia di Stato che ha deciso di togliersi il bavaglio e parlare, raccontare a tutti il suo calvario e colpevole di aver denunciato le irregolarità inerenti all'immigrazione e soprattutto alla gestione di questi ultimi da parte dello Stato Italiano.
Se non ti adegui al sistema vieni allontanato
È la seconda volta che Contucci rilascia una sua intervista alla testata TicinoLive, racconta il suo disagio e la sua carriera che prima di rovinarsi per aver denunciato le varie irregolarità riscontrate, era illibata. Daniele era un agente specializzato in materia di immigrazione, incorporato nella direzione centrale immigrazione e Polizia delle frontiere, è stato più volte inviato dal ministero per gestire la situazione migratoria presso le Questure d'Italia con alta densità di migranti, al fine di monitorare ed aiutare il personale locale nella gestione del rilascio dei permessi di soggiorno. Contucci ha denunciato situazioni particolari ed inerenti ad ipotetici favoritismi per il rilascio di codesti permessi di soggiorno.
Dopo essere passato per l'Emilia, dove a seguito del sisma si richiedeva il lavoro della task force al fine di gestire i migranti, Daniele veniva inviato nel 2013 presso il Cara di Mineo, dove ricoprendo anche una carica sindacale, ha avuto inizio il suo declino. Il poliziotto coraggio, ha più volte denunciato delle anomalie inerenti alla permanenza dei migranti presso il centro, dove notava che le numerose pratiche dei richiedenti d'asilo politico, venivano velocemente demansionate e poi chiuse, oltre ad aver segnalato il grosso pericolo dell'esposizione ad eventuali malattie infettive nei confronti degli agenti impiegati e della popolazione, oltre ai numerosi mancati fotosegnalamenti degli stessi migranti.
Demansionato senza essere mai punito
Contucci riferisce di aver subito pressioni e soprattutto ritorsioni sul lavoro, le sue segnalazioni davano fastidio a tal punto da vedersi spostato in una stanza all'interno della direzione stessa, con il compito di inserimento dei nominativi in una banca dati, postazione dove per Contucci sarà difficile riscontrare eventuali anomalie.
Segnalazioni, interviste ed un libro per raccontare il suo calvario
Il poliziotto specializzato in immigrazione ha deciso di non restare zitto di fronte alle tante anomalie riscontrate sul problema immigrazione e su quello che per lui, sono state ritorsioni al limite di un possibile reato di Mobbing. Contucci ha pure scritto e pubblicato un libro, al fine di denunciare tutto l'accaduto e spiegare nei minimi dettagli i vari episodi a cui ha assistito. Dopo la vicenda del poliziotto sospeso per aver espresso una sua opinione personale sull'emergenza migranti e sull'operato della presidentessa Laura Boldrini, questo è l'ennesimo episodio inerente all'immigrazione che miete vittime nelle fila delle forze dell'ordine e che pone ulteriori interrogativi all'arrivo di migranti sulla penisola.