Nella scorsa settimana ci siamo occupati del caso dello scandalo dei furbetti della Legge 104/92: l'uso scorretto, al limite del truffaldino, dei docenti scolastici e degli altri dipendenti della Scuola è stato rilevato da varie amministrazioni scolastiche, con il caso più clamoroso registrato ad Agrigento. I benefici previsti dalla Legge 104 a favore dei dipendenti di poter assistere un familiare o parente in situazione di gravità, infatti, sono particolarmente utilizzati nella provincia siciliana dove addirittura un quarto del personale scolastico riesce ad ottenere i tre giorni al mese di permesso retribuito.

Non solo, perché è particolarmente dannoso per il personale scolastico che non fruisce dei benefici della Legge 104 il fatto di vedersi scavalcato nelle operazioni annuali di mobilità da chi ne usufruisce, oltre alla possibilità, per questi ultimi, di non essere inseriti nelle graduatorie di istituto per l'individuazione di un soprannumerario. Di fronte a questa particolare situazione di scarsa limpidità di Agrigento, si hanno notizie dell'intervento della magistratura: sarebbero circa cento i dipendenti della scuola indagati e, addirittura, potrebbero essere disposti 19 arresti.

Furbetti della legge 104 nella Scuola, l'intervento del Miur

La situazione è più allarmante e necessiterebbe di un intervento deciso da parte del Ministero dell'Istruzione affinché venga salvaguardato il diritto delle persone che ne hanno i requisiti di poter assistere alle persone care.

Nello stesso tempo, l'intervento delle istituzioni di vertice dovranno eliminare le situazioni di abuso da parte di dipendenti che non ne hanno effettivo diritto: l'attuazione dei provvedimenti disciplinari a carico di questi ultimi potrebbe anticipare quelle che saranno le decisioni della magistratura.

Tuttavia, al momento, la linea adottata dal Ministero è piuttosto guardinga: la direzione generale del personale della scuola ha infatti inviato una comunicazione datata 13 gennaio 2015 ai direttori generali regionali che conteneva la direttiva di dar seguito all'obbligo imposto dalla legge 183 del 2010 che, all'articolo 24, impone alle istituzioni scolastiche di rendere noto al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il 31 marzo di ciascun anno i dati relativi ai permessi elargiti sulla base della Legge 104 in modo che il Miur ne venga a conoscenza.