Stretta contro i furbetti della legge 104: entro il prossimo 24 gennaio 2015, infatti, tutte le scuole d'Italia dovranno comunicare al Ministero dell'Istruzione i dati relativi a chi ha usufruito dei permessi della legge 104 per assistere le persone disabili, sia che si tratti di precari che docenti di ruolo.
E' in fase di emanazione una circolare del Miur nella quale si inviteranno le scuole a trasmettere tutte le informazioni necessarie al dipartimento di Funzione pubblica. E' un passaggio decisivo nella lotta ai furbetti della Scuola e non sempre rispettato: infatti, nello scorso anno il 30 per cento dei presidi non ha ottemperato a quest'obbligo.
Si tratta di circa 2 mila e 500 scuola sfuggite alla rilevazione di quanti siano i professori precari e di ruolo e il personale Ata che godono dei permessi previsti dalla legge 104, benefici che si allargano anche ai trasferimenti e all'erogazione delle future pensioni.
Scuola, legge 104: ecco i dati che i presidi devono trasmettere al ministero
Proprio in virtù dei trasferimenti, è risultato che ad Agrigento il 100 per cento dei richiedenti sia anche assistito dai benefici della legge 104: una situazione che non è andata bene al Ministro dell'istruzione, Stefania Giannini che vuole vederci chiaro.
Insomma, dei benefici della legge 104 si è abusato e da strumento di agevolazione per chi è davvero in situazione di difficoltà nell'assistere persone bisognose, è diventato strumento di furbizie e di negligenze: quando le percentuali manifestano l'esagerazione con un terzo del personale scolastico che beneficia della legge 104, sicuramente c'è qualcosa che non va.
In verità, il triste "malcostume" dei furbetti della legge 104 persiste anche in altri comparti del servizio pubblico, ma il fenomeno ha assunto proporzioni preoccupanti proprio nella Scuola: il primo passo del ministero sarà proprio la circolare in corso di redazione. Dovranno essere i direttori regionali ad attivarsi affinché ciascun istituto comunichi i dati, la tipologia dei permessi utilizzati da ciascun dipendente, il numero di ore e di giorni utilizzato per ciascun mese, il rapporto di parentela e il comune di assistenza, nel caso in cui l'assistenza avvenga verso terzi.
Il reperimento di questi dati è considerata dal ministero essenziale per studiare il fenomeno e verificare situazioni sospette sul territorio: non si farà la guerra a docenti e personale della scuola che hanno i requisiti e impiegano i benefici della legge 104 in buona fede, ma a chi abusa di uno strumento che, probabilmente, nemmeno spetterebbe.