"Basta con le proposte inquietanti su presunte nuove riforme del sistema pensionistico". Lo ha dichiarato il segretario nazionale della Uil Pensionati, Romano Bellissima, a margine del direttivo regionale del sindacato che si è svolto a Bari, intervenendo nel dibattito sulla riforma Pensioni 2015 riacceso soprattutto dalle ultime dichiarazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, del Pd, rilasciate in un'intervista pubblicata ieri su L'Avvenire. L'esponente del Governo Renzi - entusiasta per l'approvazione definitiva del decreto legislativo del Jobs act sui nuovi contratti a tutele crescenti - ha confermato l'impegno dell'esecutivo a mettere mano alla legge Fornero sentendo la "necessità" di una riforma pensioni che introduca "alcuni elementi di flessibilità in uscita" dal lavoro per la pensione anticipata e non solo per i licenziamenti individuali e collettivi, direbbero i sindacati.



Riforma pensioni 2015, la Uil: 'Gli italiani hanno bisogno di certezze sul futuro'

"Gli italiani - ha detto il leader della Uil Pensionati - hanno bisogno di certezze e non di continue minacce al loro già traballante futuro. E' davvero sconvolgente - secondo il dirigente sindacale - che tanti politici ed economisti nei talk show e sui quotidiani continuino a riproporre la necessità di porre mano al sistema pensionistico - ha detto - con idee punitive". Il sindacalista parla delle proposte del nuovo presidente dell'Inps Tito Boeri, che sostanzialmente sono condivise dall'esecutivo che però dovrà fare i conti con le coperture finanziarie e il debito pubblico. Boeri sostanzialmente propone un sistema previdenziale più equo e solidale, con nuovi tagli alle pensioni d'oro per recuperare quattro miliardi di euro utili a risolvere per esempio il problema degli esodati.

"Al centro di questo dibattito - ha detto Bellissima parlando del confronto in corso sulla riforma pensioni - ci sono anche le proposte del neo presidente dell'Inps, che da tempo suggerisce - ha spiegato - il ricalcolo contributivo di tutte le pensioni erogate con il sistema retributivo. Come se i lavoratori italiani a suo tempo - ha sottolineato il dirigente sindacale - avessero avuto la possibilità di scegliere con quale sistema andare in pensione".

La Uil guidata dal segretario generale Carmelo Barbagallo - che sulla scia dello sciopero generale dello scorso 12 dicembre ha rilanciato l'ipotesi di nuove azioni di protesta se non dovessero arrivare le novità attese sulle modifiche alla Fornero e la pensione anticipata non solo per i dipendenti pubblici - attacca il Governo Renzi anche per le nuove misure sulle portabilità dei contributi previdenziali.

"Un ulteriore colpo alla previdenza complementare", ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, commentando il disegno di legge sul mercato e la concorrenza presentato dal ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi che prevede che la portabilità dei contributi pensionistici del lavoratore, in alcuni casi, siano a carico dei datore di lavoro. Criticando l'aumento delle tassazioni sui rendimenti dei fondi pensione dall'11% al 20% già previsto dalla legge di Stabilità 2015 del Governo Renzi, il dirigente sindacale sostiene che con questo nuovo provvedimento l'esecutivo "cerca di mettere mano sul contributo dei datori di lavoro, frutto esclusivo della contrattazione". Per la Uil, che propone un passo indietro da parte del Governo, si tratta di un "gravissimo errore" che disincentiverà l'adesione ai fondi pensione.