Continuano ad alzarsi i toni del dibattito riferito a riforma pensioni 2015 e previdenza. Le ultime notizie aggiornate ad oggi 1-04 si concentrano in particolare sugli scontri frontali che stanno vedendo protagonisti Landini e Renzi con lo stesso Landini finito poi nel mirino della critica di Cesare Damiano, stando al quale il leader della FIOM dovrebbe 'sciogliere l'ambiguità tra politica e sindacato'. Oggetto di feroci critiche anche il ministro del lavoro Giuliano Poletti, reo di aver promesso - ormai più di un mese fa - un coinvolgimento dei sindacati nel processo di riforma che ad oggi non si è verificato: i meeting paventati dal responsabile del Welfare non si sono mai visti, da qui l'astio crescente delle stesse confederazioni sindacali che continuano a rivendicare un ruolo di primo piano nell'iter che condurrà al riassetto del comparto previdenziale.

Scontri di questa portata non fanno altro che dare l'esatta dimensione della delicatezza della posta in gioco: il comparto pensionistico va assolutamente ri-assemblato, ne va del futuro di vecchie e nuove generazioni (che nelle Pensioni di nonni e parenti hanno trovato un inaspettato ammortizzatore sociale in attesa di guadagnarsi una sistemazione lavorativa consona) che non possono più attendere. Una considerazione questa che al momento sfugge al Premier Renzi.

Riforma pensioni 2015, ultime oggi 1-04: Poletti promette ma scappa, Damiano vs Landini - Il dibattito sale d'intensità

Come evidenziato in apertura le ultime notizie su riforma pensioni 2015 e previdenza aggiornate ad oggi primo aprile si concentrano in modo particolare su una serie di scontri incrociati. Un tutti contro tutti che non ammette repliche e che ben fotografa la complessità della manovra in preparazione dalle parti di Palazzo Chigi. Il primo a finire nell'occhio del ciclone è stato Maurizio Landini, leader della FIOM recentemente sceso in politica, una scelta questa che gli italiani dovranno valutare più in là ma in merito alla quale Cesare Damiano non ha dubbi: 'Maurizio Landini deve sciogliere l'ambiguità tra politica e sindacato e impegnarsi a ricostruire l'unita dei metalmeccanici per rinnovare il contratto nazionale. La mia generazione è figlia del sindacato soggetto politico di Luciano Lama e di Bruno Trentin. Ma quella impostazione faceva della contrattazione e della ricerca dell'unità delle confederazioni la leva essenziale per migliorare la condizione dei lavoratori, su questo dovrebbe concentrarsi Landini'. In effetti prima di rivendicare qualcosa bisogna capire che cosa si è, appare dunque opportuno un processo di 'outing' di Landini che comunque dovrebbe arrivare a breve. Dal punto di vista della riforma pensionistica, Landini propone un abbassamento dell'età pensionabile con un range da doversi fissare tra i 60 e i 62 anni.



Restando sempre a riforma pensioni 2015 e previdenza le ultime notizie aggiornate ad oggi 1-04 si concentrano però anche sulle critiche ricevute da Renzi ad opera dello stesso Landini: 'Il premier sta proseguendo come i governi precedenti Monti e Letta e anche con un peggioramento rispetto al governo Berlusconi'. Un attacco abbastanza duro che sin qui non ha però scatenato alcuna reazione nell'ex sindaco di Firenze, mostratosi ancora una volta insensibile dinnanzi ai problemi sorti a margine della riforma della previdenza. Anche il ministro Poletti è al centro di una raffica di polemiche: stavolta le critiche arrivano da più parti, con Damiano che gli rimprovera poca decisione e i sindacati a sentirsi invece traditi per l'avvio di una serie di una meeting col governo promessi ma mai arrivati. Forse bisognerebbe iniziare a mantenere le proprie promesse prima di parlare di manovre e proposte. La credibilità si sa è uno degli ingredienti fondamentali del lavorare in 'squadra'.