Si fa sempre più acceso il dibattito in tema di riforma pensioni 2015 e previdenza. Le ultime significative novità viaggiano su un doppio binario: da una parte la discussione in Commissione Lavoro sul ddl Damiano con possibili 'deviazioni' dal focus del dibattimento sul sistema a Quote, dall'altra le ennesime accuse che Maurizio Landini e CGIL hanno rivolto al governo Renzi (Poletti in testa), al Premier in carica e a Tito Boeri, presidente dell'INPS ma non, come ricordato dalla stessa CGIL, 'padrone dell'ente previdenziale'. Sindacati e parti sociali continuano in particolare a criticare l'atteggiamento dell'Esecutivo che ha innalzato una sorta di 'muro di gomma' rifuggendo il confronto e spostando l'attenzione su altre tematiche ritenute prioritarie.

Dal punto di vista delle nuove proposte continua invece a tenere banco il piano Boeri, con il noto economista ad aver annunciato che entro giugno presenterà una riforma organica dell'intero sistema pensionistico prevedendo tagli alle Pensioni d'oro e introducendo nuovi elementi di flessibilità in uscita.

Riforma pensioni 2015 e Quota 97, Poletti, Renzi e Boeri: flessibilità, le nuove proposte - I Sindacati attaccano governo e INPS

'Non possiamo lasciare la riforma al presidente dell'INPS': ad essersi espresso in questi termini è stato Maurizio Landini all'indomani della manifestazione nazionale tenuta in sinergia da FIOM e CGIL. Sul palco insieme al leader della nuova Coalizione sociale anche Carla Cantone: 'Boeri non è il proprietario dell'INPS. I proprietari dell'INPS sono i lavoratori, le lavoratrici, i pensionati e le pensionate, Boeri si deve occupare di riorganizzare l'ente […] Sulle pensioni e sulla Legge Fornero dobbiamo discutere con il governo - ha dichiarato il dirigente della CGIL parlando di riforma pensioni 2015 e previdenza -, con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e con il presidente del Consiglio Matteo Renzi'. In merito allo stesso Renzi è poi tornato ad esprimersi Landini che ha parlato di un uomo che rifugge il confronto e che 'ha una concezione padronale della politica'. Tante le critiche dunque a Renzi, Poletti e Boeri, con quest'ultimo che in più di una circostanza ha sottolineato di pensare alla configurazione di un sistema nel complesso più equo e flessibile.



Parlando sempre di riforma pensioni 2015 e previdenza rileva anche 'l'altra faccia della medaglia', ovvero il dibattito sul ddl Damiano in corso in Commissione Lavoro. I lavori procedono a rilento anche e soprattutto perché Poletti e Boeri non hanno ancora tenuto le proprie audizioni e non è escluso che il dibattimento possa spostarsi sul sistema a quote tanto a cuore allo stesso Cesare Damiano. Nonostante ultimamente se ne parli di meno, una riforma delle pensioni 2015 che preveda Quota 100 o Quota 97 come soglia di accesso al pensionamento anticipato non è del tutto da scartare: certo per arrivare ad obiettivi di tale entità ci sarà bisogno di una partecipazione e di una predisposizione al dialogo che al momento non ci sono, urge dunque che le Istituzioni modifichino il proprio approccio. Senza una concreta voglia di confrontarsi non si andrà lontano ma il governo non potrà fuggire all'infinito. Lo stesso Poletti ha annunciato che i meeting ci saranno: comunque la si veda, l'ora X si va dunque avvicinando.