Un articolo a firma Stefano Filippi apparso sul numero odierno del quotidiano 'Il Giornale' parla dell'onorevole Stefania Giannini e della sua 'misteriosa scomparsa' dalla questione riguardante la riforma della scuola. Si riflette in modo particolare sul rapporto non proprio idilliaco tra il Presidente del Consiglio e la ministra, approdato nel gruppo del Partito Democratico dal ruolo di capo delegazione di Scelta Civica.

A Matteo Renzi non è piaciuto il suo comportamento con i test di medicina, prima depennati e poi 'risuscitati' dalla Giannini; tanto meno è piaciuta la presa di posizione estremistica nel conflitto sindacati-precari contro direttori scolastici.

A questo proposito viene ricordato il famoso epiteto ('squadristi') indirizzato ai manifestanti che l'hanno fischiata alla festa dell'Unità a Bologna.

Renzi lo ha detto chiaramente: 'Ci sono stati degli errori di comunicazione' ed è ovvio che si riferisse anche alle battute velenose del numero uno del Miur: anche per questo le è stato imposto il silenzio e suggerito di andarsene dietro le quinte della rappresentazione teatrale della Buona Scuola.

'Il Giornale' rincara la dose, affermando che il ministro Giannini ora fa la 'passacarte al ministero', proprio come gli altri membri del governo, eccezion fatta per la Boschi, la 'pupilla' del premier.

DDL Buona Scuola, Renzi e il ministro Stefania Giannini: ora è messa in un angolo

Renzi, dapprima, ha rivoluzionato il progetto di riforma che lei aveva sponsorizzato al Meeting di Rimini; secondo, l'ha messa a tacere quando si è fatta avanti con i suoi cambiamenti per l'esame di Stato (ricordate l'abolizione della commissione esterna?).

Ogni volta che il ministro Giannini si è permessa di aprire bocca, è stata puntualmente messa a tacere dal buon Renzi, anche perchè è solo lui nel governo che può impugnare la bacchetta e darla sulle dita a chi non ubbidisce.

Il numero uno del Miur si è permessa di farlo, criticando a destra e a sinistra, come con la 'collega' Marianna Madia della Pubblica Amministrazione.

Errori fatali che hanno relegato il ministro Giannini in un angolino. Così Renzi, per dirla alla 'toscana', si sarà rivolto così alla capa dell'istruzione: 'Ma i'che tu chiàcchieri? Te 'ttu sei grulla?'