Riprendono le discussioni intorno alla riforma scuola 2015 e, immediatamente, giunge un comunicato dell'Anief all'interno del quale è possibile leggere un attacco al governo Renzi e le proposte che il sindacato ha lanciato in maniera unitaria. La calendarizzazione dei lavori parlamentari prevede dei tempi molto stretti, nonostante gli emendamenti, secondo i calcoli dell'Anief, siano circa 2mila: questa settimana vi sarà l'analisi degli emendamenti nelle Commissioni Bilancio, Finanza, Lavoro, Sanità e Politiche Europee. Il 9 giugno verranno esaminate le modifiche nelle Commissioni per gli Affari Costituzionali e per gli Affari Esteri, dopodiché la Commissione Istruzione dovrà tenere insieme tutti i pareri in vista della produzione di una sintesi da discutere in Senato.
La data del 22 giugno dovrebbe essere quella conclusiva, quando il ddl di riforma Scuola 2015 dovrà passare il voto per l'approvazione definitiva.
Anief contro riforma scuola 2015: l'attacco a Renzi
Il comunicato dell'Anief si apre con un attacco frontale all'atteggiamento tenuto dal governo e dal premier Renzi in persona intorno alla mobilitazione contro la riforma scuola 2015: in poche parole, non bastano 4 scioperi, adesioni quasi all'80%, una manifestazione che ha portato 500mila persone in piazza e i continui flash-mob e le iniziative di protesta che quotidianamente attraversano il paese e il mondo della scuola. Nonostante il segnale sia così limpido, il governo Renzi procede a testa bassa e senza proporre alcuna correzione richiesta.
L'Anief, allora, risponde alla chiamata dell'Unicobas per lo sciopero degli scrutini che si terrà nella prima ora dei due giorni di scrutini con calendari differenti a seconda delle regioni e delle singole istituzioni scolastiche. Pur essendo consapevole del disagio che ciò provocherà alle famiglie e agli studenti, il sindacato ritiene che questa sia l'ultima possibilità e una carta da giocare importante per riuscire o a bloccare o cambiare in maniera sostanziale il ddl di riforma scuola Renzi.
Le proposte dell'Anief: news riforma scuola 2015 di Renzi
Secondo l'Anief il ddl di riforma scuola 2015 va emendato in maniera sostanziale: insostenibile è il ruolo del preside che diviene un manager che sceglie il personale e può decidere dei premi per coloro che gli saranno più vicini e più "obbedienti"; inaccettabile è la guerra tra "poveri" che si sta creando nel mondo dei precari con la mancata stabilizzazione di tutti i docenti abilitati a partire dal 2011 (TFA e PAS); da modificare sono anche gli articoli che contengono veri e propri regali alle scuole private - cosa che la Costituzione vieta in maniera categorica - e la mancata indicizzazione degli stipendi bloccati da sei anni perlomeno al costo della vita.
Alcune soluzioni potrebbero arrivare mediante la graduazione degli albi territoriali in maniera tale da stemperare l'arbitrarietà della scelta dei docenti da parte del preside e attraverso l'attribuzione al collegio docenti e alle Rsu di un ruolo decisionale da affiancare a quello del preside sia per le scelte sia per la valutazione e l'assegnazione dei fondi per il merito.
La "minaccia" dell'Anief è quella dell'apertura di uno dei più grandi contenziosi giuridici della storia repubblicana italiana. È tutto con le ultime news sulla riforma scuola 2015, per restare aggiornati il consiglio è di cliccare su "Segui" in alto poco al di sopra del titolo dell'articolo.