Come ben sappiamo, il testo del disegno di legge sulla Scuola ha subìto diverse modifiche nel suo percorso parlamentare, vuoi per l'accoglimento di alcuni emendamenti, vuoi per cambiamenti apportati dalla stessa maggioranza.
Uno degli aspetti più importanti che, purtroppo, sta passando in secondo piano riguarda il piano delle assunzioni: sì, perchè dopo l'ormai famoso maxi emendamento del Partito Democratico che ha spalancato le porte al Senato per l'approvazione del ddl, il testo è stato nuovamente modificato e, di fatto, contiene una trappola per i docenti precari della nostra scuola.
In pratica, nel testo definitivo che verrà approvato dalla Camera martedì prossimo, viene sancito che i contratti di lavoro a tempo determinato riguardanti docenti e personale Ata, per la copertura dei posti vacanti e disponibili, a partire dal 1° gennaio 2017, non potranno superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi.
Cosa significa questo? Avrete già senz'altro compreso dove sia nascosta la trappola.
Riforma scuola: trappola per i precari con più di 36 mesi di servizio, ecco perchè
In pratica, zitti zitti e, come direbbero a Napoli 'aumm aumm', siamo tornati al testo originario della Buona Scuola, con quella postilla che andava palesemente contro la sentenza della Corte di Giustizia Europea per l'abuso dello Stato italiano di contratti a termine.
In pratica, i precari con più di 36 mesi di servizio di supplenza non solo potrebbero veder sfumare la possibilità di ottenere l'assunzione che spettava loro di diritto (secondo quanto stabilito lo scorso novembre 2014 a Bruxelles) ma presto rischieranno anche di rimanere fuori dalle supplenze in quelle stesse scuole dove hanno prestato il loro rispettato lavoro per diverso tempo.
La beffa, poi, risulterà doppia per il personale amministrativo-tecnico-ausiliario, visto che gli Ata sono addirittura stati esclusi dal piano delle assunzioni.
Buona Scuola, il governo fa tutto il contrario: Anief annuncia valanghe di ricorsi urgenti
In pratica, la riforma Buona Scuola di Renzi farà esattamente il contrario di quello che l'Europa ci ha chiesto di fare (e alla svelta) per evitare pesantissime sanzioni.A questo proposito, l'Anief, attraverso il suo presidente Marcello Pacifico, si rende totalmente disponibile per la richiesta di stabilizzazione di tutti questi docenti che rischiano di rimanere esclusi, attraverso ricorsi da presentare urgentemente.
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