Il governo risolve il problema del precariato semplicemente dicendo che non esiste. Nasconde la polvere sotto il tappeto per evitare la multa europea. La sentenza del 26 novembre 2014 parla chiaro e condanna l'Italia a stabilizzare chi ha avuto contratti per un periodo di tempo superiore ai 36 mesi. Non se ne parla nemmeno, secondo Palazzo Chigi che nella legge 107 si inventa la norma anticostituzionale del divieto di cumulo delle supplenze. A farne le spese non sono soltanto i precari della Scuola pubblica ma anche le docenti della scuola d'infanzia, colpevolmente dimenticate dal piano di assunzioni, che si sono raccolte in protesta davanti al Campidoglio per ottenere la sospensione del bando per supplenti negli asili comunali.

E' di pochi giorni fa la notizia della nascita del Movimento nazionale delle docenti della scuola dell'infanzia.

Fuori dai giochi

Le insegnanti dell'infanzia sono state di fatto relegate in un cantuccio ai margini della riforma, rinviando la soluzione della problematica del progetto 0 – 6 anni al prossimo anno. Quante di loro speravano almeno in un incarico a termine negli asili nido comunali si sono viste negare anche questa possibilità perché in possesso di contratti a termine per periodi superiori ai 36 mesi. Chi obietta che tale norma non è retroattiva ma partirà solo dal 2016, si sentirà rispondere che la disposizione vale solo per la scuola pubblica. Chi vuole lavorare nella scuola dell'infanzia comunale non dovrà aver accumulato contratti superiori a tale termine.

Questo vincolo ha indotto i comuni ad emanare dei bandi per assumere supplenti in luogo del personale, come nel caso di Roma, che aveva sempre lavorato da anni con contratti a termine senza che le graduatorie fossero state mai aggiornate.

Fermate quel bando!

Caterina Fida dell'USB denuncia la grave situazione in essere per 5000 precarie che si sono radunate in protesta sotto la statua di Marc'Aurelio.

Si prevede un incontro con l'assessore Marco Rossi Doria durante il quale si cercherà di trovare una soluzione. Le precarie sono assolutamente determinate a continuare la protesta a oltranza, anche fino alla scadenza del bando incriminato del 21 settembre. Una assemblea indetta per verificare la situazione generale dei nidi è stata fissata per il 1 settembre.

Nell'occasione le precarie si attendono la partecipazione di tutte le colleghe in questa situazione per dare forza all'azione di protesta chiamando a raccolta anche parenti e amici. Un messaggio di solidarietà arriva anche dalla consigliera di Sel Annamaria Cesaretti con la ferma richiesta di stoppare il bando ed aprire un serio tavolo di concertazione con le parti interessate.