Grandi polemiche sugli stipendi degli statali e il bonus di merito ripartito secondo nuovi dettami da parte del governo Renzi. Fino a oggi il bonus di merito per la produttività è stato spesso elargito dagli enti pubblici con modalità "a pioggia"; le novità volute dall'esecutivo puntano invece a un'erogazione secondo regole più rigide.
In estrema sintesi gli stipendi degli statali conosceranno aumenti e riduzioni legate al bonus di merito secondo questo schema:
- I dipendenti considerati più bravi (25% del totale) riceveranno il bonus per intero;
- I dipendenti che non rientrano tra i più efficienti, ma nemmeno tra i meno efficienti (50% del totale) riceveranno il bonus dimezzato;
- I dipendenti meno bravi/efficienti/produttivi, non riceveranno alcun bonus, il che potrebbe comportare tagli fino al 40%.
Stipendi dei dipendenti statali: chi decide aumenti e in base a cosa
Gli "aumenti", ovvero l'elargizione del bonus di merito in aggiunta al salario di base, saranno decisi dal dipartimento della Funziona Pubblica (al quale viene affidato il compito in passato attribuito prima alla Civit e poi all'Anac).
Il dipartimento della Funzione Pubblica è una struttura della presidenza del Consiglio dei ministri che comprende l'Ispettorato per la funzione pubblica e riporta al ministro della PA Marianna Madia (per chi volesse saperne di più, il sito ufficiale è Funzionepubblica.gov.it). Gli OIV, Organismi Indipendenti di Valutazione, saranno incaricati di redigere le tanto discusse "pagelle" all'interno degli enti.
Ma in base a cosa gli stipendi degli statali aumenteranno o diminuiranno in funzione del bonus di merito? Il dipartimento della Funzione Pubblica e il Tesoro delineano una programmazione economica in relazione alla quale un determinato ente può registrare buoni o cattivi risultati. Gli enti a propria volta determineranno delle specie di classifiche dei propri dipendenti in base all'efficienza, alla produttività e alla bontà del lavoro svolto dagli stessi.
Pertanto saranno giudicati tanto gli enti quanto i dirigenti e i singoli dipendenti.
Ovviamente i risultati che i singoli dipendenti devono ottenere possono variare da un ente all'altro, ma di base, considerando che il salario accessorio è anche denominato "produttività", l'efficienza sarà uno dei termini-cardine dell'intera operazione del governo.
Al momento non è possibile entrare nei dettagli su questo fronte, ma si ipotizza che l'esecutivo arrivi all'approvazione delle regole specifiche per la valutazione dei singoli dipendenti entro l'estate, è quindi probabile che nuovi chiarimenti possano giungere già nelle prossime settimane.
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