Nelle scorse giornate, un articolo di laRepubblica a firma di Corrado Zunino aveva lasciato intendere che il governo Renzi aveva intenzione di inserire all'interno della legge di stabilità un piano di stabilizzazione e di immissioni in ruolo nell'ordine di 80mila nuove assunzioni. Un articolo pubblicato su Tuttoscuola ha sottolineato, invece, come dal Miur sia giunta un'immediata retromarcia: nessun piano assunzionale, ma soltanto una pianificazione ragionata dei pensionamenti dei prossimi anni. In più, sembra che sia per fallire anche l'ipotesi di una riformulazione dell'organico di fatto che, inserito nell'organico di diritto, avrebbe dato la possibilità di 25mila nuove assunzioni.

Restano tutti i problemi connessi alla 'Buona Scuola', quando giunge la notizia che la raccolta di firme per il referendum abrogativo ha fallito: le 500mila firme necessarie non sono state raggiunte.

Il piano assunzioni scuola, l'organico di fatto e il futuro dei precari

Il PD, secondo quanto commentato dall'onorevole Puglisi, ha avuto nuova linfa grazie al fallimento del referendum abrogativo di alcune norme della 'Buona scuola'. La notizia non può che essere letta in continuità con quella che sembra vedere la retromarcia del Ministero sull'ipotesi di un piano da 80mila assunzioni. Era sembrata immediatamente una sorta di promessa elettorale, ma la smentita, giunta da Tuttoscuola e rilanciata da un comunicato dell'Anief, non può che provocare grande delusione nel mondo dei precari della scuola.

Il MEF, intanto, ha fatto sapere che sarà molto difficile trovare la copertura economica per il piano di trasformazione dell'organico di fatto in organico di diritto. Insomma, fino alla giornata di ieri si era parlato di più di 100mila immissioni in ruolo, ora tutto sembra essere all'improvviso saltato. È un dato di fatto, comunque, che il governo Renzi debba risolvere una serie di questioni: non solo il precariato storico, non solo l'anomalia del sostegno, ma anche quella, forse ancora maggiore, dei vincitori di concorso che hanno visto 'scomparire' le proprie cattedre. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.