Il Governo ad inizio ottobre ha fatto sapere che dal 2017 non sarà più possibile per le azienda del sud Italia la fruizione dell’esonero contributivoper le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

Ciò è quanto emerso durante un’audizione alla Camera del 4 ottobre, durante la quale il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio de Vincenti, ha ufficialmente comunicato la fine della sopra citata agevolazione a causa dell’insufficienza di fondi.

Intenzioni di Governo disattese dunque dai fatti

Resta dunque lettera morta quanto previsto a suo tempo nella Legge di Stabilità 2016 specificamente per le Regioni del mezzogiorno d’Italia.

Attraverso i commi 109 e 110 dell’articolo 1, infatti, era stata prevista la possibilità di estendere l’agevolazione <<alle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nell’anno 2017 in favore dei datori di Lavoro privato operanti nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna>>, prevedendo altresì, al fine di cercare di garantire il raggiungimento di tale scopo, l’eventualità di <<rimodulare la durata temporale e l’entità dell’esonero>>.

Sebbene quanto sopra esposto fosse vincolato dalla stesse norme citate in precedenza al <<monitoraggio delle risorse disponibili>>, non ci si può non chiedere se fosse possibile reperire risorse da altri settori in cui gli sprechi sono palesi e, soprattutto, se tale decisione non porterà ad una brusca frenata delle assunzioni al sud, giacchè proprio tali agevolazioni hanno contribuito in maniera incisiva a faraumentareil numero di contratti a tempo indeterminato rispetto agli anni passati.

Agevolazioni contributive 2016: possibile ancora la richiesta

Le imprese del mezzogiorno potranno comunque assumere nuovo personale a tempo indeterminato (o per procedere alla trasformazione di contratti a tempo determinato in indeterminato) usufruendo dell’esonero contributivo biennale fino al 31 dicembre 2016.

Non resta infine che sperare in unGoverno centrale pronto a mettere in campoaltre manovre in grado di stimolare, con efficacia, la ripresa lavorativa nel mezzogiorno, zona in cuila crisi economica che sta affliggendo l’Italia si sta facendo sentire, purtroppo, in maniera più netta