Ancora una volta è il presidente dell'Inps a scatenare le polemiche nell'ambito del dibattito sulla riforma Pensioni. Prima con le proposte di tagli alle pensioni d'oro per l'aumento delle pensioni minime e l'introduzione di nuove forme di flessibilità per la pensione anticipata senza eccessive penalizzazioni sugli assegni: adesso con le ipotesi di un ulteriore debito di 20miliardi di euro nel caso di approvazione della riforma pensioni targata Renzi approdata già in Parlamento per l'esame e la definitiva approvazione. Tito Boeri, in un'intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera, ha detto che l'operazione sulla previdenza che si sta facendo con la legge di Bilancio aumenterà negli anni il debito pensionistico di ben 20miliardi di euro.

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha subito replicato a Boeri sottolineando che il sistema previdenziale italiano è e rimarrà tra i più solidi d'Europa visto che non verrà comunque cancellata la legge Fornero. Più polemico nei confronti dell'economista bocconiano chiamato alla presidenza dell'Istituto nazionale per la previdenza sociale è il presidente della commissione Lavoro della Camera secondo il quale "il modo di comunicare di Boeri è sicuramente irrituale". Secondo Cesare Damiano "la responsabilità ricoperta non consentirebbe al presidente dell'Inps - ha sottolineato - di confondere l'informalità con l'ufficialità".

Pensioni, Damiano contro Boeri

Numerosi dati ufficiali relativi alle platee pensionistiche diffusi quest'anno "si sono rivelati infondati - ha detto il parlamentare della minoranza del Pd - e a discapito dell'azione del legislatore".

A proposito di dati sbagliati sulle varie categorie previdenziali, Damiano fa l'esempio di OD. "Per l'OpzioneDonna siamo stati costretti - ha detto il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - a mettere 2,5miliardi di euro nella legge di Stabilità dell'anno scorso per coprire - ha spiegato - 36.000 presunte richieste".

Ma le richieste sono state di gran lunga inferiori. Mentre ancora si attendono i dati ufficiali del contatore ad hoc sull'Opzione donna per capire fino a quando sarà possibile prolungare il regime sperimentale per la pensione anticipata delle donne col calcolo contributivo, "sappiamo che - ha detto Damiano ritenendo errati i dati forniti dal presidente dell'Inps - siamo largamente al di sotto di quella cifra.

In ballo - ha evidenziato - ci sono miliardi di euro".

Opzione donna, attesi dati contatore

Intanto si resta in trepidante attesa dei dati del contatore di Opzione donna che dovrebbe fornire il ministero dell'Economia e delle Finanze. Prosegue senza sosta anche sul web la battaglia delle lavoratrici che sperano in una ulteriore proroga. "La presa di posizione di Cesare Damiano - ha scritto Dianella Maroni sul gruppo Facebook Comitato Opzione donna - la dice lunga sulla difficile situazione che stiamo attraversando". Ma la battaglia della lavoratrici che sperano nel prensionamento continua nella speranza possa dare i suoi frutti con il varo della legge di Bilancio così come gli altri provvedimenti previsti nel quadro della riforma pensioni: dall'Anticipo pensionistico alla salvaguardia esodati fino alla 14sima sulle pensioni basse e all'estensione della no tax area pensionati.

"Ribadisco - ha aggiunto la Maroni sul social - che non staremo né zitte né ferme". Continua dunque con determinazione la battaglia delle donne. "La lotta - ha proseguito - non ci spaventa". Ma per capire il destino dell''Opzione donna servono naturalmente i dati esatti sulle pensioni anticipate erogato durante l'anno con questa formula previdenziale. "Con forza - ha ribadito a proposito de risultati del contatore di Opzione donna - chiediamo di avere i dati e di avere risposta, così come ipotizzato - ha ricordato - attraverso i fondi residui del contatore. In primis - ha sottolineato la Maroni su Fb - per le donne dell'ultimo trimestre ed eventualmente per altre - ha spiegato - in caso di risorse disponibili".