Mentre si attendono i decreti attuativi su Ape, Opzione donna, lavoratori precoci, lavori gravosi e usuranti previsti dalla riforma Pensioni varata dal Governo Renzi la legge Fornero continua a fare danni sul piano sociale, bloccando sia le uscite degli utrasessantenni sia le entrate dei giovani nel mondo del lavoro. Le prospettive lavorative per i giovani in Italia "sono state fortemente compromesse - ha dichiarato ieri il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - dalla grande crisi iniziata nel 2008, ma un altro pesante effetto negativo - ha aggiunto Giuliano Poletti - è stato prodotto dalla riforma delle pensioni del Governo Monti".

Pensioni e lavoro, informativa di Poletti al Senato

La legge Fornero nel 2011 oltre a introdurre il sistema contributivo per il calcolo degli assegni previdenziali aumento significativamente l'età pensionabile, rendendo così più difficile e penalizzante anche l'accesso alla pensione anticipata oltre che alla pensione d'anzianità. Illustrando ieri un'informativa nell'aula del Senato della Repubblica, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha ricordato che dall'inizio del 2008 erano 400mila i giovani disoccupati in Italia, mentre nel mese di marzo 2014 il numero dei giovani senza lavoro era salito a 707 mila. Poi, secondo i sati dello scorso mese di novembre 2016 i giovani disoccupati rilevati erano 627mila (in una fascia d'età compresa fra i 15 e i 24 anni, secondo i dati indicati dal ministro).

Gli ultimi dati, in leggerissimo miglioramento, sono anche i frutto dei contribuiti alle imprese sulle nuove assunzioni previsti nella legge di Bilancio dell'anno scorso in "abbinamento" al Job act, ma sono dati in leggera crescita ancora non del tutto consolidati, nel senso che nei prossimi mesi il trend sembra destinato a cambiare di nuovo visto che sono stati poi ridotti gli incentivi sulle assunzioni.

Con la riforma pensioni Renzi più lavoro per i giovani

A pesare sulla disoccupazione giovanile, oltre alla riforma pensioni del Governo Monti, anche "la lontananza del nostro sistema di istruzione - ha spiegato il ministro Poletti secondo quanto riporta l'Ansa - dal mondo del lavoro e dell'impresa". I nuovi progetti di alternanza scuola-lavoro, in questo senso, potrebbero dare una mano di aiuto.

Così come importante, secondo l'esponente del Governo Gentiloni, è stata l'attuazione del programma europeo Garanzia Giovani "che ha contribuito - ha spiegato Poletti - a ridurre di oltre 250mila unità il numero dei giovani che non studiano e non lavorano". Ma il ministro, tra gli interventi del Governo Renzi in fase di attuazione da parte del Governo Gentiloni, ha ricordato anche "il potenziamento e la semplificazione dell'apprendistato" e la riforma pensioni. "Gli interventi sulle pensioni - ha ribadito Poletti ieri nell'aula di Palazzo Madama - ampliano la flessibilità in uscita e di conseguenza - ha sottolineato il ministro del Lavoro - aumentano le opportunità di ingresso dei giovani nel mercato del lavoro".

Dunque più persone vanno in pensione più aumenta la possibilità che i giovani possano trovare lavoro. Per questo è necessario predisporre al più presto i decreti attuativi sull'Anticipo pensionistico (volontario e sociale), sui lavori usuranti e gravosi, sui lavoratori precoci e sull'Opzione donna estesa.