Tiene ancora banco la questione del rimborso pensionistico mentre sul fronte previdenziale si resta in attesa dei decreti attuativi della riforma Pensioni targata Renzi-Poletti. "L'accoglimento del ricorso contro il blocco della perequazione - ha dichiarato in un comunicato stampa Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief-Cisal - prevede rimborsi di 3.000 euro di arretrati per un assegno di 1700 euro mensili e - ha spiegato - un aumento annuo di ulteriori 1.000 euro considerato che nel biennio incriminato l'inflazione certificata è salita del 4,2%".

Le ultime decisioni riprendono praticamente la pronuncia della Corte dei Conti dell'Emilia Romagna e le diverse sentenze dei tribunali del lavoro di Milano, Palermo, Genova e Brescia.

Rimborsi arretrati per rivalutazione pensioni, intervento dell'Anief

In attesa dei rimborsi arretrati per la mancata rivalutazione delle pensioni prevista dalla legge Fornero e bocciata dalla Corte Costituzionale non mancato le proposte per il miglioramento del sistema previdenziale. "Bisogna avviare un patto generazionale - è la proposta del presidente di Anief-Cisal sulla riforma pensioni - che salvi i nostri cittadini lavoratori più giovani dalla beffa previdenziale cui sono destinati - ha sottolineato nella nota rilanciata dalle agenzie di stampa - dopo tantissimi anni di contributi versati nelle casse dello Stato".

Critiche alla riforma pensioni targata Monti-Fornero che innalzò drasticamente l'età pensionabile introducendo anche un nuovo sistema di calcolo degli assegni previdenziali. "Il nuovo sistema di calcolo abbinato agli innalzamenti della soglia di età pensionabile - ha detto Marcello Pacifico sollecitando interventi per la previdenza - ha determinato un trattamento, sotto forma di assegno di quiescenza, davvero inammissibile".

Proposta di Marcello Pacifico: patto generazionale per la riforma pensioni

Il presidente dell'Anief si sofferma sugli effetti della legge Fornero non solo per le pensioni di anzianità ma anche per le pensioni anticipate. "Per lasciare il lavoro il prossimo primo settembre con la pensione anticipata - ha spiegato Marcello Pacifico - occorreranno 41 anni e dieci mesi di contributi per le donne e 42 anni e dieci mesi per gli uomini.

Per la pensione di vecchiaia serviranno per entrambi i sessi - ha aggiunto - occorreranno 66 anni e sette mesi di età anagrafica". Intanto, a rendere meno rigida l'uscita anticipata dal lavoro arrivano nel 2017 le nuove norme previste dalla riforma pensioni Renzi, si resta però in attesa dei decreti attuativi dall'Ape (sociale e volontario) alla formula di Opzione donna per il prepensionamento delle lavoratrici fino alle misure per i lavoratori precoci e i lavori usuranti e gravosi.