Inizia con l'anno 2017 l'era dell'Ape sul fronte previdenziale: nella sua doppia versione volontaria o sociale è la nuova formula per il prepensionamento con penalità introdotta con la riforma Pensioni del Governo Renzi. Sarò adesso il nuovo esecutivo guidato dal premier Paolo Gentiloni a gestire la fase d'attuazione prima di dare il via al nuovo tavolo di confronto con i sindacati per la seconda parte della riforma pensioni che dovrebbe rendere più flessibile l'uscita dal lavoro modificando la legge Fornero. Si parte con l'Anticipo pensionistico, è quasi tutto pronto: l'esecutivo dovrebbe dare il via libera al decreto attuativo entro poche settimana, secondo quanto riporta dal quotidiano La Nazione.
L'Ape non potrà superare un valore pari al 95% della pensione spettante ai lavoratori il giorno della richiesta di accesso al prepensionamento. Il decreto attuativo per l'Ape dovrebbe arrivare entro il mese di gennaio 2017, entro marzo sono attesi gli altri decreti attuativi: dall'Opzione donna estesa alle misure per i lavoratori precoci e ai lavori gravosi e usuranti.
Ape volontario, in pensione prima con penalizzazioni
L'Anticipo pensionistico volontario è praticamente un prestito previdenziale oneroso. E dunque il prestito è da rimborsare nel capitale chiesto e ottenuto dai lavoratori che intendono uscire anticipatamente dal lavoro. Inoltre, visto che si tratta di un finanziamento, sono previsti anche gli interessi e i costi della polizza assicurativa per il rischio di premorienza.
Tassi d'interesse e premi assicurativi, però, si dovranno pattuire a condizioni più favorevoli di quelle del mercato. Il prestito previdenziale dovrà essere restituito dai pensionati in venti anni con rate sulle pensioni che variano dal 4,6 al 4,7% per ogni anno di anticipo rispetto all'età per la pensione d'anzianità secondo i requisiti previsti dalla legge Fornero.
Dunque, praticamente, con l'anticipo massimo previsto per l'Ape volontario (3 anni e 7 mesi) e una pensione di 1.500 certificata dall'Inps si avrebbe una rata sulla pensione di circa il 16% pari a circa 240 euro.
Ape social per disoccupati, disabili e altre categorie
L'Anticipo pensionistico sociale o gratuito potrà essere richiesto da persone disoccupate, portatori di disabilità, lavoratori con familiari conviventi disabili, ma anche da lavoratori impegnati in mansioni gravose con almeno 36 anni di anzianità contributiva e almeno gli ultimi sei mesi di contributi versati su lavori gravosi.
Rientrano in questa categoria, tra gli altri, maestre d'asilo, educatori, infermiere e ostetriche disale operatorie, operai edili, camionisti, macchinisti ferroviari, conduttori di mezzi pesanti, operatori ecologici, personale di assistenza a soggetti non autosufficienti.