La Camera in data 01.02.2017, con il disegno di legge n. 3671-bis, ha approvato la legge delega per riformare la procedura di insolvenza e crisi delle imprese. La grande novità attiene alla introdotta possibilità di fallimento anche per i professionisti, avvocati inclusi. Si attende ora l’approvazione anche da parte del Senato per passare poi al Governo per il decreto legislativo definito.

La nuova insolvenza

Innanzitutto viene cancellato il termine “fallimento” che viene sostituito da espressioni equivalenti, quali “insolvenza” oppure “liquidazione giudiziale”, adeguando dal punto di vista lessicale anche le relative disposizioni penali.

Uno degli scopi precipui riportato testualmente nella proposta è quello di " assoggettare al procedimento di accertamento dello stato di crisi o di insolvenza ogni categoria di debitore, sia esso persona fisica o giuridica, ente collettivo, consumatore, professionista [...]. La nuova norma mira a disciplinare in modo distinto i diversi possibili esiti, considerando le relative peculiarità sia soggettive che oggettive con particolare riguardo all'assimilazione del trattamento dell’imprenditore "che dimostri di rivestire un profilo dimensionale inferiore a parametri predeterminati", [...] a quello riservato a debitori civili, professionisti e consumatori, di cui all’articolo 9 della presente legge."

Lo scopo della riforma

Altro aspetto preso di mira dalla nuova normativa è la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali, anche attraverso misure di responsabilizzazione degli organi di gestione e di contenimento delle ipotesi di prededuzione, con riguardo altresì ai compensi dei professionisti, al fine di evitare che il pagamento dei crediti prededucibili assorba in misura rilevante l’attivo delle procedure (art.

1 comma 3 lett. i). La riforma si estende anche ai consumatori, è quindi presumibile che sarà riformata anche la norma del cd. sovraindebitamento introdotta con la L. L. n. 3/2012 che purtroppo non è ancora stata sfruttata come auspicato.

In base alla formulazione della norma anche gli avvocati potranno essere assoggettati alla procedura di insolvenza, specie quelli con ingenti spese da sostenere e con dipendenti, segretari e collaboratori.

Ciò però rappresenta quanto di fatto sta già accadendo da anni, prova ne è la cancellazione dall’albo di migliaia di avvocati ogni anno e la protesta che gli avvocati stanno portando avanti da quest’anno contro la cassa forense. Per restare aggiornato sulle novità di diritto, economia e lavoro premi il tasto Segui accanto al nome.