Torniamo ad aggiornare i lettori in merito alle novità sulla riforma previdenziale. Le ultime notizie riguardano innanzitutto il lavoro in corso presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera, che si sta occupando di esaminare le bozze finalizzate ad abolire i vitalizi dei Parlamentari e dei Consiglieri Regionali. Dopo un'accesa discussione, la proposta di legge Ac 3225 a prima firma dell'On Matteo Richetti sarebbe stata calendarizzata al prossimo 31/05. Lo scopo principale dell'intervento resta quello di trasferire la gestione dei trattamenti pensionistici presso l'Inps, la quale si occuperebbe di costituire un'apposita gestione separata che amministrerà nello specifico i contributi in arrivo dalla Camera o dalle Regione, per provvedere successivamente a pagare gli assegni pensionistici.

Secondo le nuove regole, il trattamento verrebbe corrisposto attraverso il calcolo contributivo. Il passaggio all'Inps dovrebbe anche porre termine all'esistenza di norme regionali molto diverse tra di loro.

Pensioni anticipate, il punto della situazione sui provvedimenti previsti in LdB 2017

Per quanto concerne l'anticipo pensionistico, la Quota 41 e le altre misure inserite all'interno dell'ultima Manovra, si resta ancora in attesa dei decreti attuativi. Il Ministro del Lavoro è intervenuto circa 24 ore fa sulla questione, spiegando che i testi sui primi due provvedimenti arriveranno a ore in Gazzetta Ufficiale, diventando quindi operativi. Ricordiamo che la data di validità resta retrodatata allo scorso 1° maggio.

Mentre sulle altre novità previste in LdB 2017 si registra il nuovo commento di Matteo Renzi, che ha ricordato l'arrivo delle nuove quattordicesime mensilità per il prossimo luglio.

Pensioni, l'Inps comunica i propri dati sui versamenti: divario tra Nord e Sud

Nel frattempo l'Inps ha comunicato i dati riguardanti i versamenti effettuati dagli italiani attraverso il VI Rapporto sulla regionalizzazione del bilancio previdenziale.

Emergono elementi d'analisi contrastanti, che evidenziano soprattutto il divario lavorativo (e quindi contributivo) tra Nord e Sud. Quest'ultimo assorbirebbe la metà del disavanzo sulle Pensioni. Per i dettagli sugli incassi, il bilancio previdenziale complessivo li ha visti nel 2015 attestarsi attorno ai 134,8 miliardi di euro, dei quali quasi due terzi versati al Nord, per una cifra che corrisponde a 85,6 miliardi.

Al Sud i versamenti sono stimati invece a 22,1 miliardi di euro. Di contro, gli assegni risultano mediamente più alti al Nord, che assorbe il 55,8% delle uscite previdenziali, contro il 19.7% del centro ed il 24,4% del Sud.

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