Si profila uno scontro tra sindacati e governo nell'ambito del tavolo di confronto sulla fase 2 della riforma Pensioni. Le proposte dovranno ancora essere definite e discusse nel merito - dall'Ape alla Rita per citarne alcune - ma la rottura sembra inevitabile se l'esecutivo non cambia posizione sull'aumento dell'età pensionabile per adeguarla alle aspettative di vita, come prevede attualmente la legge Fornero. Il tanto atteso incontro tra esecutivo e parti sociali è in programma il 30 agosto, altre due riunioni sono previste l'1 e il 7 settembre.

Pensioni, il 30 agosto la riunione tra il governo e sindacati

I sindacati non intendono fare sconti sull'innalzamento dei requisiti anagrafici per l'accesso al trattamento previdenziale e chiedono con determinazione di bloccare l'automatismo. Ma il governo, finora, non ne vuole sapere. Ad illustrare la linea governativa sono stati in questi giorni Tommaso Nannicini ed Enrico Morando, rispettivamente responsabile economico del Pd di Reni e vice ministro dell'Economia e Finanze. I due in pratica hanno acuito lo scontro con i sindacati vanificando il tentativo di calmare le acque fatto in precedenza dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti che aveva tentato di rinviare la discussione ad ottobre, quando saranno diffusi i nuovi dati dell'Istat relativi alle aspettative di vita.

Si prevede un duro scontro sull'aumento dell'età pensionabile

"Il 30 agosto - ha dichiarato il segretario confederale della Uil Domenico Proietti - ci aspettiamo risposte precise ai problemi concreti che abbiamo posto e una parola definita dal governo - ha sottolineato il sindacalista - sulla volontà di sterilizzare l'incremento dell'età pensionabile".

Le organizzazioni sindacali puntano a chiudere la questione prima che inizi la discussione sulla legge di Bilancio 2018 che dovrebbe includere al suo interno le misure della fase 2 della riforma pensioni. "Abbiamo venti giorni utili - ha detto Proietti - prima della definizione della legge di stabilità per fare il confronto e introdurre - ha sottolineato il dirigente sindacale - elementi di equità".

Se non dovessero arrivare le risposte attese da parte del Governo Gentiloni i sindacati sono pronti a una ferma mobilitazione. "A luglio - ha spiegato il segretario confederale della Uil - abbiamo avviato una mobilitazione e in assenza di risposte - ha evidenziato - l'intensificheremo".

Previdenza, ecco le posizioni di Cgil, Cisl e Uil sulle speranze di vita

Dello stesso avviso la Cgil di Susanna Camusso. "La questione pensioni - ha detto senza tanti giri di parole il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli - è una ferita aperta, molto sentita". I sindacati auspicano che l'esecutivo, dopo tante promesse e annunci, passi finalmente dalla parole ai fatti. "Il punto vero - ha detto il dirigente del sindacato rosso - è se il governo verrà per la prima volta al tavolo del 30 agosto con proposte concrete".

Finora nessuna proposta, solo proclami da parte dell'esecutivo. "Se non arriveranno risposte entro metà settembre - ha detto Ghiselli auspicando risposte da parte del governo 'in tempo per la legge di bilancio' - faremo una mobilitazione". Sulla stessa lunghezza d'onda la Cisl di Annamaria Furlan che chiede di ripensare il meccanismo dell'adeguamento degli assegni previdenziali alle speranze di vita. Queste le posizioni dei più rappresentativi sindacati italiani a dieci giorni dal confronto con il governo in programma nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.