Il 2018 sarà l’anno dei concorsi per i docenti della Scuola secondaria, non solo precari. Infatti, diversamente da quanto era stato disposto all’inizio, anche i docenti di ruolo potranno aderire al bando. Ovviamente stiamo parlando di quel bando che interessa gli insegnanti già in possesso dell’abilitazioni, i quali dovranno svolgere prove non selettive. Il percorso sembra essere più duro e complicato per i docenti precari di terza fascia, e per i neolaureati. Infatti coloro prima di accedere al concorso dovranno acquisire 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche. Proprio a proposito di ciò si sta creando una polemica che speriamo si possa risolvere nell’incontro di domani, 19 dicembre 2017, tra una rappresentanza di Link Coordinamento Universitario, FLC - CGIL e ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia) ed i rappresentanti politici e tecnici del Ministero dell’Istruzione.

In tale incontro di discuterà proprio delle perplessità inerenti alla tempistica dei corsi adibiti nelle Università che potrebbero essere tardivi rispetto all’uscita anticipata del bando.

Sì ai docenti di ruolo, penalizzati i precari

Difatti, inizialmente, il concorso per i non abilitati era previsto per fine 2018. Ma la ministra Fedeli ha deciso di anticipare le date di tutti i concorsi, compreso quello per non abilitati che si terrà nella primavera del 2018. E l’incontro che si terrà domani servirà anche a chiarire precisamente quando ci sarà l’uscita del bando e le date delle prove. In questo modo non solo i docenti precari potranno organizzarsi con lo studio, ma anche stabilire il termine ultimo per sostenere gli esami utili all’acquisizione dei 24 CFU, requisito minimo indispensabile all’accesso al concorso.

Ovviamente seguiremo, nella giornata di domani, le indicazioni che saranno diffuse dopo l’incontro e le pubblicheremo sul nostro sito. Intanto si discuterà anche dei famosi 400 euro mensili per i docenti che accederanno al Fit, considerati dai rappresentanti delle associazioni non sufficienti per i docenti precari. Infatti coloro che decideranno di sostenere il concorso lontano da casa propria, non potranno di certo vivere con 400 euro al mese.

Infine si discuterà della possibilità data ai docenti di ruolo di partecipare al concorso, la quale fa storcere il naso in quanto, visto il numero esiguo di posti che saranno messi a disposizione, andrà a penalizzare i docenti precari.