Alla fine i “sacerdoti” dell'ONU hanno parlato, oracolato. Il Burkini è sacrosanto, esprime la libera scelta delle donne, musulmane. La Francia, quindi, almeno, una parte, sbugiardata e punita dalla cosiddetta Organizzazione delle Nazioni Unite. Forse, non a caso, nessuno ha mai specificato: libere nazioni unite.

Francia, democrazia e sicurezza

La Francia è la patria storica dell'Illuminismo e della rivoluzione francese, quindi della democrazia e della libertà, anche della fratellanza e della tolleranza, secondo l'abc dell'illuminismo e del liberalismo democratico stessi, di Voltaire e quella generazione storica alla base, piaccia o meno, del mondo moderno e degli stessi diritti dell'uomo (le costituzioni democratiche precisano anche però i doveri).

La Francia, come noto sotto attacco terroristico, rivendicato ufficialmente di matrice islamica radicale (Isis) negli ultimi anni, più di ogni altra nazione dell'Unione Europea.

La Francia, la prima nazione storicamente a sperimentare la migrazione africana (dalle sue ex colonie) e quindi la società multietnica. La Francia poi ha cambiato politica, alla luce di fenomeni come le banlieu e le stragi dell'Isis. La Francia ha deciso per la sicurezza di proibire nei luoghi pubblici prima il velo e ovviamente il burka, poi recentemente il cosiddetto burkini, costume da bagno per le libere donne islamiche (almeno secondo l'intellighenzia storicamente di sinistra, femministe incluse, certamente i musulmani).

Tra accesi dibattiti e sentenze francesi contraddittorie, l'Onu ha dato ragione al cosiddetto progressismo in salsa arabeggiante.

Hitler, i califfi e l'Onu

Negli anni '30, le democrazie occidentali intendevano prevenire la seconda guerra mondiale di Hitler e la Germania nazista, intervenire anticipatamente. L'ONU di quei tempi, la Società delle Nazioni, si oppose, in nome del pacifismo buonismo umanitarismo e suicidale dell'epoca.

Oggi il copione si ripete (che direbbe Vico?) con la minaccia planetaria del terrorismo islamico radicale. Si fosse intervenuti contro Hitler nel 1936, il mondo si sarebbe risparmiato seconda guerra mondiale e olocausto. Oggi il mondo rischia di innestare dinamiche inquietanti simili, magari non una terza guerra mondiale, ma le previsioni di Oriana Fallaci, Adonis o Hollebecque, ovvero Eurabia in Europa o certa islamizzazione soft ma antidemocratica (assenza di parità uomo-donna, ritorno parziale a valori predemocratici in generale come esprimono, nei fatti, costumi e morale islamici, insostenibile per gli europei, sono scenari possibili.

Considerare il Burkini, semplice simbolo della sottomissione delle donne al culturalismo islamico, una libera scelta e legittima, è incommentabile. Razionalizzare, direbbe Freud, tale decisione dell'Onu come diritto alla libertà di culto, condannare i veti francesi per non provocare i sensibili musulmani o terroristi dell'Isis, è ridicolo, se non fosse drammatico, altrettanto ingenuo dei pacifisti antenati dell'era di Hitler. A proposito, in un recente film “Lui è tornato”, il fuhrer è nuovamente protagonista. L'Onu attuale, non la prima volta, filoislamico e antifrancese ed europeo, sembra contro i veri diritti (e doveri) universali dell'uomo, che in nome della libertà di culto non possono includere nel 2016, era di Curiosity che esplora Marte o Juno Giove, burkini o cinture di castità in spiaggia. Certamente questo Onu piacerebbe parecchio all'Hitler del film. Meglio il bikini della scandalosa attrice araba Mia Khalifa.