Personalmente non mi piace Trump e non condivido gran parte del suo programma politico: dal divieto di ingresso ai musulmani, al fantomatico quanto mai improbabile muro al confine messicano.

Dal punto di vista delle relazioni internazionali pare sia determinato a tenere un basso profilo, evitando l'interventismo militare degli ultimi 15 anni. Sebbene una politica isolazionista possa avere effetti negativi nel lungo termine, l'Unione Europea e/o i singoli paesi europei potrebbero trarre vantaggio da tale politica.

Sulla Russia

Spesso, i paesi europei seguono la politica estera americana, anche se questa non va del tutto a loro vantaggio.

Uno dei casi più eclatanti è la crisi ucraina, e più in generale il rapporto con la Russia, deterioratosi negli ultimi anni principalmente a causa dell'attivismo politico-militare americano nell'Europa dell'est.

Il neoeletto presidente durante la sua campagna elettorale ha lanciato segnali di distensione con Mosca. Se così fosse e se le difficili relazioni euro-russe migliorassero, non dovremo preoccuparci di una nuova Guerra Fredda, come alcuni hanno affermato, ma potremo invece, costruire una stabile e pacifica relazione con il nostro potente vicino.

Sulla Nato

"Dobbiamo ripensare il rapporto con la NATO. L'America deve restare, ma dobbiamo spendere molto meno". Queste sono le parole che Trump ha pronunciato durante la sua campagna, e che se messe in pratica, indebolirebbero lo scudo militare americano nel vecchio continente.

Tuttavia, ritengo che ciò possa essere una cosa positiva. Infatti, tale politica costringerebbe i paesi europei ad impegnarsi più attivamente nella difesa; un impegno che dal 1945 abbiamo delegato agli Stati Uniti, con ovvie conseguenze in termini di indipendenza e sicurezza.

Una speranza per l'Europa

In sostanza, se l'amministrazione Trump dovesse svolgere un ruolo politico e militare meno attivo nel vecchio continente, potrebbe essere l'occasione per il rilancio di una politica estera europea più autonoma, e più attenta ai propri interessi.