La politica oggi è satura di contraddizioni, da un lato molti intellettuali fanno notare che a causa della mancanza di una coscienza di partito si naviga nella confusione più totale; le dichiarazioni di Luigi Di Maio, in questi giorni hanno fatto molto discutere su quello che lui ha definito movimento post-ideologico, i vecchi partiti sembrano da rottamare per creare una nuova coscienza politica che si basi su ideologie nuove in grado di ridare ai cittadini una fiducia nella classe rappresentativa che si è persa.

In questo caos totale però la politica internazionale occidentale presenta una distinzione piuttosto marcata tra una "Destra populista", rappresentata da Trump, Le Pen, Teresa May, Grillo e Salvini, e una "sinistra democratica", rappresentata da Renzi, Macron, Merkel, Clinton. Sarebbe superficiale pensare che queste opposizioni non si basino su opposizioni ideologiche altrettanto chiare e definite.

Per capirle bisogna capire qual è il cambiamento sociale che ha colpito i cittadini, perchè, anche se spesso con insano doppiogiochismo, la politica è sempre una rappresentazione della volontà del popolo.

Durante gli ultimi due secoli, l'avita distinzione tra ricchi e poveri era una distinzione tra operai e imprenditori, l'altrettanto avita distinzione tra progressisti e conservatori è stata interpretata come progresso dell'operaio al livello dell'imprenditore e come conservazione dei privilegi sociali dell'imprenditore. Già dall'ultimo decennio del novecento si notava una crisi di entrambe le classi sociali che ha portato a una crisi delle ideologie politiche che le rappresentavano. Gli imprenditori sono sempre di meno e più potenti, le multinazionali hanno preso il sopravvento, gli operai sono sempre più giovani senza cittadinanza o realtà che si sono spostate nei paesi sottosviluppati, o addirittura iniziano a essere sostituiti dai robot.

Il rapporto tra ricchi e poveri è diventato un rapporto tra produttori e consumatori, i primi sono rappresentati da multinazionali, banche o imprese di un certo livello, i secondi da normali cittadini che svolgono un lavoro che non li soddisfa, e che cercano disperatamente soldi per acquistare oggetti di consumo, assorbendo così la voce dei veri poveri.

Ma di questi poveri, direbbe Seneca, nullam explebunt inexplebilem animum (nulla può saziare l'animo insaziabile). Inevitabilmente il progresso aiuta le multinazionali a vendere più oggetti che non migliorano la vita di chi li compra, quindi essere progressisti oggi significa stare dalla parte dei ricchi, non a caso i politici sopracitati di sinistra sono criticati per una politica liberista; mentre la destra difende o fa capire di difendere i cittadini.

La vera politica non è morta forse si sta solo rinnovando