La proposta di Matteo Renzi sull'abolizione definitiva del canone Rai, ha scatenato reazioni forti. Su tutti il ministro dell'economia Carlo Calenda, che non le ha mandate a dire al segretario del PD che la definisce 'Una proposta alquanto discutibile'.

Il polverone sollevato dalla proposta dell'ex premier

Continuano i litigi e le polemiche di questo periodo, in vista delle elezioni politiche previste per il 4 marzo. L'ultimo litigio è stato quello tra il ministro dell'economia Calenda e il segretario del PD, Matteo Renzi. Discussione nata dopo la proposta dell'ex premier, l'abolizione definitiva del canone Rai.

Ricordiamo che nel 2015, quando era a Capo del Governo, il costo del canone Rai era stato ridotto ed erano state apportate modalità di pagamento differenti dal bollettino normale. Era stato introdotto il pagamento tramite addebito nella bolletta elettrica, per far si che non ci fosse più pericolo di evadere il pagamento. Prima della modifica del pagamento, la quota da pagare per i cittadini era di 113 euro. Dopo la modifica la quota da pagare è scesa a 90 euro. La proposta del segretario del PD è di abolire in modo definitivo il canone, nella fase transitoria lo Stato dovrebbe accollarsi la spesa del canone. Trasferendo tra un miliardo e mezzo, due miliardi all'anno alla Rai stessa. Una proposta alquanto discutibile, che ha scatenato la reazione polemica e decisa del ministro dell'economia Carlo Calenda.

Che ha sottolineato come la proposta fatta sia una presa in giro. In quanto i soldi dello Stato, sono soldi dei cittadini. Tradotto in poche parole, quella di Matteo Renzi è l'ennesima propaganda elettorale. L'Italia ha bisogno di ripartire seriamente

La propaganda elettorale di Matteo Renzi

Matteo Renzi continua a cercare consensi, in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo.

L'ultima proposta, è senza dubbio una delle solite propagande elettorali dell'ex premier. Da anni rivendica il lavoro del suo Governo e del suo successore Paolo Gentiloni, rivendicando risultati che nei fatti non ci sono stati. In quanto l'Italia, ha avuto un piccolo miglioramento, ma questo non basta per dire che siamo fuori dalle sabbie mobili e dal dramma del non lavoro.

In questi anni hanno fatto discutere gli aiuti alla banche e il conflitto di interessi Boschi-Banca Etruria. Ricordiamo innanzitutto che il segretario del PD non è stato votato dai cittadini. E' diventato Presidente del Consiglio dopo aver pugnalato alle spalle il Premier di allora, Enrico Letta. Con il pieno appoggio dell'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Questo per far capire che in questi anni, abbiamo avuto a che fare con governi abusivi e non voluti dai cittadini. Siamo stufi delle solite propagande politiche, l'Italia ha bisogno di ripartire seriamente. La disoccupazione è troppo alta e in Italia non esiste più la speranza di un futuro per i giovani. Cosa che in un paese normale, non dovrebbe mai accadere.