Ancora risuonano nelle orecchie dei cittadini ed elettori italiani gli inviti alla pacatezza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno a reti unificate. La chiusura della legislatura, con formale scioglimento delle camere, ha dato inizio in maniera ufficiale alla campagna elettorale per le prossime elezioni politiche che eleggeranno il nuovo parlamento del nostro paese. Negli ultimi giorni del 2017, era stato Silvio Berlusconi con la sua proposta di Reddito di dignità e l'allegato mantra di "1000 euro a tutti gli Italiani" a fare notizia ed aprire le danze delle proposte "acchiappa voti".

Ora è il turno del capo del Partito Democratico, Matteo Renzi di proporre la sua personale bomba elettorale: abolire il canone RAI. Secondo le voci di corridoio, tale proposta dovrebbe essere presentata durante la prossima direzione del PD.

Abolire il canone televisivo: ecco come

Il pagamento del canone televisivo, di sicuro una delle tasse più odiate dagli italiani, era stato inserito nelle bollette di utenza elettrica l'anno scorso proprio dal Governo Renzi, attirando le non poche ire da parte di tutti i consumatori italiani.

Nella fase iniziale, l'abolizione del canone comporterebbe un esborso non indifferente, di circa 1.5-2 miliardi di euro da parte del Governo per supportare la RAI, a causa della riduzione di introiti che ne scaturirebbe.

Successivamente la stessa emittente nazionale pubblica potrebbe incrementare i suoi introiti pubblicitari modificando la legge che limita il livello massimo di spot pubblicitari che possono essere lanciati durante la programmazione giornaliera.

Tale limite oggi è del 4%, cosa che gioca a grande vantaggio dei canali televisivi privati, tra i quali quelli di Mediaset.

Critiche alla proposta dal ministro Calenda e da Grasso

La proposta renziana ha già ricevuto forti critiche da molti elementi di spicco della sinistra di governo. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda ha stigmatizzato la proposta di abolire il canone televisivo, rifiutando l'idea di utilizzare soldi pubblici per finanziare la RAI.

Il Presidente del Senato e di Liberi Uniti, Pietro Grasso, ha criticato anch'esso l'idea renziana di abolire il canone, osservando che operazioni di tale tipo richiederebbero una più profonda riflessione e approfondimento.

In conclusione, sembra proprio che la prossima campagna elettorale sarà ricchissima di proposte "taglia tasse" allettanti per gli elettori italiani ma anche di difficile attuazione finanziaria. E voi cosa ne pensate?