Qualche giorno fa l'Unione Europea ha promosso l'Italia per i positivi progressi raggiunti nell'ultimo anno in merito al problema del sovraffollamento carceri e del miglioramento delle difficili condizioni di vita dei detenuti. Tale promozione è stata garantita anche grazie alla presentazione di ulteriori misure da mettere in atto in breve tempo per ridurre ancora di più il numero dei detenuti nelle strutture carcerarie nonché migliorarne il trattamento.

Per mantenere la giusta via come indicato dall' Ue, ma senza ricorrere ai provvedimenti di amnistia e indulto ufficialmente mai graditi dal Premier Matteo Renzi, nella giornata di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Legge "Semplificazione e Crescita".

Ecco le norme del nuovo Ddl riguardanti il sovraffollamento delle carceri

Il Decreto prevede che i detenuti che per più di 15 giorni abbiano vissuto all'interno dei penitenziari italiani in condizioni di "trattamenti inumani o degradanti" ( violando quindi l'articolo 3 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo), possono richiedere l'istanza di risarcimento o di riduzione della pena. In particolare, la riduzione coincide con un giorno ancora da espiare ogni dieci vissuti con un trattamento degradante. Qualora la persona soggetta a pregiudizio, non abbia più sufficienti giorni da trascorrere in carcere, può in alternativa chiedere un risarcimento di otto euro per ogni giorno trascorso in carcere in violazione del sopra citato articolo 3.

Tale norma vale anche per coloro che si trovano negli istituti di pena in custodia cautelare o abbiano già completamente scontato il periodo di detenzione ( in quest'ultimo caso devono presentare l'istanza entro sei mesi dall'uscita dal carcere).

I risarcimenti, come affermato nei giorni scorsi da Public Policy, sarebbero quantificati in circa 5 milioni di euro per il 2014, passando poi a 10 milioni di euro per il 2015.

Cifre di tutto rispetto che certo non faranno bene ad un bilancio dello Stato già profondamente in rosso.

Il problema della soluzioni alternative per risolvere il dramma delle carceri resta quindi ancora attuale, con la ricerca di idee meno dispendiose e soprattutto più veloci. L'amnistia e l'indulto sono quindi considerati ancora da molti, primi fra tutti i Radicali, la strada più veloce per raggiungere gli obiettivi prefissati.