Le vicende private di Silvio Berlusconi tornano a creare scompiglio in Parlamento. Questa volta l’occasione è fornita dallo stop di Palazzo Madama all’utilizzo delle intercettazioni delle telefonate avvenute tra l’ex Cavaliere e le Olgettine per il processo Ruby Ter. Rinnegando la volontà espressa il 26 aprile scorso dalla giunta per le immunità parlamentari, i senatori presenti hanno impedito in concreto agli inquirenti di approfondire le possibili prove chiavi dell’inchiesta. Il fronte del sì all’uso delle registrazioni si è fermato a 120, con i no che hanno toccato quota 130 che si sono aggiunti agli 8 astenuti.

Appreso l’esito del voto gli attacchi incrociati tra maggioranza e opposizioni hanno gettato un tale scompiglio da costringere il presidente del Senato, Pietro Grasso, a sospendere la seduta. Nessuno ha ammesso la scelta pro Berlusconi: il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno continuato a passarsi il cerino, attribuendo all’altro l’operazione di salvataggio dell'ex Cavaliere. Tra i due litiganti a godere è solo Berlusconi.