Il territorio del North Dakota è terra sacra per la tribù Lakota e feudo storico del partito repubblicano, un legame che risale al presidente Abramo Lincoln.

Lo sfruttamento delle terre del North Dakota da parte di compagnie energetiche è un nodo irrisolto dell'amministrazione Obama, inizialmente intervenuta per trovare un accordo e impedire la scesa in campo delle "6 Nazioni Indiane" contro il governo federale.

Hollywood ha abbracciato apertamente la causa ambientalista e molte celebri star hanno sangue indiano che scorre nelle loro vene: Steven Seagal in "Sfida tra i ghiacci" sfida la famigerata società petrolifera che inquina la madre terra di queste persone.

Labattaglia ambientale e la difesa dei diritti dei nativi americani sono temi cari alla candidata democratica "Hillary Clinton",: durante la sua corsa alla Presidenza ha ricevuto a New York una rappresentanza di ribelli Sioux che chiedevano il suo sostegno per bloccare la costruzione dell'oleodotto nella loro riserva.

La notizia dell'arresto dei manifestanti Siouxche si battono per impedire la costruzione di un mostro di tubature di 2000 km ha rivelato un legame tra la società energetica Energy Transfer Patners e il candidato alla casa Bianca Donald Trump.

Trump ha interessi in questa società e rappresenta il partito repubblicano: vicino all'Election Day che potrebbe vederlo 45 presidente degli Stati Uniti d'America, il Tycon dell'edilizia rischia la maledizione dei nativi americani.

La polizia non ha ancora confermato gli arresti dei manifestanti indiani, al momento trattenuti per ragione di ordine pubblico, ma la situazione è molto tesa:nella contea sono in arrivo attivisti delle associazioni dei diritti umani; il reverendo Jasse Jackon,noto difensore dei diritti afroamericani, è sceso in campo per difendere la causa dei Sioux, un altro punto a favore della Clinton e del partito democratico in queste elezioni.

Trump non dorme sonni tranquilli con i Lakota sul piede di guerra: la Clinton è sempre più vicina alla Casa Bianca.