Nello stato americano del North Dakota la comunità Sioux sta protestando da settimane contro il progetto di un oleodotto che dovrebbe attraversarele terre a loro sacre. I nativi avevano presentato istanza alla giustizia federale per bloccare l'opera, ma il giudice ha confermato il via libera, anche se il futuro dell'oleodotto è incerto, visto che è intervenuto personalmente il presidente Obama con un decreto in favore dei nativi. Se i lavori dovessero partire, il popolo Sioux si vedrebbe profanare quelle poche terre rimaste nella loro disponibilità come "riserva".

Via libera alla costruzione dell'oleodotto

Un giudice federale era chiamato a decidere le sorti di un contestato oleodotto in North Dakota, che dovrebbe passare nelle terre della riserva dei nativi, i quali si sono opposti con fermezza all'opera sin dall'inizio, presentando alla giustizia la richiesta di sospendere il progetto, del valore di 4 miliardi di euro. Ma il giudice ha sentenziato che la costruzione può andare avanti.A niente sono valse le dure proteste dei nativi, che nelle scorse settimane erano sfociate in scontri e portato all'arresto di decine di dimostranti, sia nativi americani che ambientalisti.

Il progetto contestato

Il contestato progetto prevede la realizzazione di un oleodotto sotterraneo lungo poco meno di 2.000 chilometri, collegando il North Dakota allo stato dell'Illinois.

Una mega opera dal costo di 4 miliardi di dollari caldeggiata dalle potenti lobbies del settore energetico. I Sioux non vogliono che questo passi nelle terre a loro sacre, mentre le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra per il rischio di inquinamento delle falde acquatiche sottostanti in caso di perdite o incidenti di altra natura.

La società che dovrebbe realizzarlo - la Energy transfer partners, una società texana - invece evidenzia le ricadute positive che la costosa opera avrebbe per il territorio i termini economici e lavorativi, e sostiene che gli oleodotti siano più sicuri degli attuali trasporti su gomma o su ferrovia, frequentemente coinvolti in incidenti pericolosi per l'incolumità dell'Ambiente e dei cittadini.

La mossa di Obama

Dopo il Si del giudice federale c'è stata una mossa a sorpresa dell'amministrazione Obama, che è intervenuta in favore dei nativi con un decreto che blocca l'avvio dei lavori nell'area della riserva indiana dei nativi. I Sioux hanno tirato un respiro di sollievo, ma il futuro dell'opera è ancora incerto.