Secondo fonti dell'Intelligence americana il presidente russo Vladimir Putin starebbe valutando l'estradizione dell'analista della National Security Agency, Edward Snowden. La “spia”, il “traditore”, come lo avrebbe chiamato più volte lo stesso Donald Trump, è accusato di aver divulgato informazioni Top Secret che riguardavano i programmi di sorveglianza e spionaggio messi in atto dall'Agenzia governativa.

A conferma delle voci che si rimpallano, l'emittente statunitense Nbc sarebbe stata informata da due alti funzionari americano. I quali ipotizzano che il presunto “regalo” rientrerebbe prepotentemente nel quadro di distensione che la nuova amministrazione USA e Mosca stanno attuando.

'Semplici speculazioni'

L'avvocato moscovita di Snowden, Anatoly Kucherena, non ci sta. Dichiara che la Russia non possiede basi giuridiche per estradare Snowden, aggiungendo che in ogni caso il suo paese generalmente non negozia né sulle persone né sui diritti umani. E bolla l'intera faccenda come un'azione meramente speculativa. Nel frattempo, la stessa “talpa”, che ha ricevuto un nuovo permesso di soggiorno per altri due anni, si dice sollevato, perché un rientro in patria indicherebbe di non aver mai collaborato con i russi. Intanto, l'altro avvocato di Snowden, l'americano Ben Wizner, ha dichiarato di non aver ricevuto nulla che possa associarsi ad una imminente estradizione.

'Straordinaria occasione'

In una intervista concessa al quotidiano The Cipher brief, l'ex vice-direttore della Cia, Michael J. Morell, ha confessato che la faccenda Snowden offrirebbe una notevole popolarità a Putin. E che non solo lo avvicinerebbe di più a Trump, ma potrebbe ottenere il tanto atteso "non vedo, non sento" sulle attività antidemocratiche che Mosca porta avanti in casa propria e all'estero.

Un bel regalo all'amico Donald, assicurerebbe Morell, che magari potrebbe ricambiare con il ridimensionamento di quelle chiacchierate espulsioni compiute da Barack Obama. Ed entrambi potrebbero collaborare alla pari su questioni comuni, come il Medio Oriente e il terrorismo.