Il leader del M5S, Beppe Grillo, e il pentastellato Alessandro Di Battista sono indagati per diffamazione. La Procura di Genova ha iscritto i nomi dei due nel registro degli indagati successivamente alla querela presentata da Marika Cassimatis, candidata 'deposta' a sindaco di Genova. L'allontanamento della Cassimatis dal MoVimento era stato deciso dallo stesso Grillo che, sul suo blog, aveva spiegato le motivazioni. Il comico e politico ligure aveva sottolineato che diversi iscritti alla lista della Cassimatis 'hanno ripetutamente e continuativamente danneggiato l'immagine del MoVimento 5 Stelle'.

L'intervista rilasciata da Di Battista non è piaciuta alla Cassimatis

Marika Cassimatis si è sentita offesa sia da Grillo che dal deputato grillino Alessandro Di Battista, il quale, dopo la decisione del numero uno del MoVimento, aveva rilasciato un'intervista al vetriolo al Corriere della Sera. Il deputato romano aveva parlato di persone 'non in linea con la nostra lotta', spiegando il motivo per cui Grillo non aveva voluto dare il simbolo del M5S alla lista del capoluogo ligure con candidata primo cittadino Marika Cassimatis. Di Battista aveva anche sottolineato che la decisione era stata presa anche per evitare il pericolo di un'eventuale 'diaspora' di certi soggetti verso il gruppo misto.

Marika si era indignata perché, dopo il suo trionfo alle primarie online, Grillo aveva annullato la votazione. E' probabile che, prossimamente, Alessandro Di Battista e Beppe Grillo verranno sentiti dal pm Walter Cotugno.

Come 'Davide contro Golia'

Prima di apprendere la notizia relativa all'iscrizione nel registro degli indagati dei nomi di Grillo e Di Battista, la Cassimatis aveva scritto su Facebook di sentirsi come 'Davide contro Golia', ringraziando tutti coloro che la stavano sostenendo in una difficile causa.

Marika ha ribadito che la sua è una lotta per la trasparenza e la legalità, ricordando altresì che quando si viola una regola è come se venisse eliminata. L'ex candidata sindaco di Genova, qualche giorno fa, aveva definito 'oltraggioso' il post pubblicato da Grillo il 17 marzo 2017.