La situazione internazionale si fa sempre più delicata e a causa dell'attacco con missili tomahawk, sferrato nella notte dagli Stati Uniti d'America contro la Siria, i rapporti si sono letteralmente rotti e sarà difficile una ricucitura. Se alla vigilia delle elezioni americane alcuni vedevano in Trump un possibile alleato fantasma della Russia di Putin, ora tutte questo sarà pura fantasia e proprio come annunciato dal presidente siriano Assad, la Siria ed i suoi alleati risponderanno all'attacco subito, dopo averlo definito un'ingiustizia e un atto di prepotenza.

Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, l'attacco è stato sferrato alla presunta base militare siriana dove sarebbe partito l'attacco con armi chimiche che ha portato alla terribile morte di oltre 100 persone.

Un attacco premeditato degli U.S.A, l'ira di Putin mette paura

Secondo le prime dichiarazioni a seguito dell'attacco militare americano, il presidente russo Vladimir Putin ha accusato il governo americano di aver premeditato l'attacco alla Siria commettendo una terribile ingiustizia e infrangendo i patti internazionali, senza avere prove concrete del reale utilizzo da parte dell'esercito di Assad, dell'attacco sui ribelli siriani con presunte armi a base di gas Sarin.

Poche ore per decidere l'inizio di una nuova guerra mondiale

Se nel pomeriggio della giornata di ieri il governo americano, nella persona di Donald Trump, dichiarava ai media di volervi vedere chiaro sull'attacco chimico contro i ribelli siriani, a distanza di sole poche ore lo scenario internazionale è stato cambiato dall'ordine di attacco degli U.S.A.

e proprio per tale motivo, l'eventuale risposta di Assad unitamente ai suoi alleati potrebbe far scoppiare una guerra mondiale. Se Trump può contare sul benestare delle Nazioni Unite, la Siria potrebbe contare sul supporto di Russia e degli altri alleati, e di eventuali e nuovi supporti.

I dubbi sull'osservatorio siriano per i diritti umani

Non sono bastati i dubbi avanzati da svariati personaggi della politica internazionale e dal alcune testate giornalistiche, sulla fonte che ha annunciato l'uso di armi chimiche da parte di Assad contro i ribelli siriani, ossia l'osservatorio siriano per i diritti umani. Unica e sola fonte della guerra civile in Siria, contraria al regime di Assad e ritenuto vicino ai fratelli musulmani che, a loro volta, appoggiano militanti Isis.

Anche l'europarlamentare Matteo Salvini, attraverso un video pubblicato sui social e disponibile alla fine di questa news, ha spiegato i numerosi dubbi sulla fonte ed ha palesemente paragonato quanto accaduto in Siria, alla vigilia della fine del regime di Gheddafi e di Saddam Hussein, entrambi accusati di aver usato armi chimiche ma che in realtà a seguito della loro uccisione, non se ne trovata traccia alcuna.