In Asia il 2017 è un anno decisivo: la riconferma di Xi Jinping in Cina il prossimo ottobre-novembre è data quasi per certa. Per il 19mo Congresso nazionale del Partito comunista cinese, infatti, sembra che verrà riconfermato l'attuale Segretario e presidente della repubblica, in carica dal 2012. L'asse Washington-Pechino diventa quindi cruciale. Tanto più da quando i rapporti tra la Corea del Nord e il nuovo presidente americano si sono trasformati, negli ultimi mesi, in una specie di nuova "guerra fredda."

Meeting Trump-Jinping a Mar-a-Lago

La due-giorni di Xi Jinping preso la tenuta segreta di Donald Trump a Mar-a-Lago l'aprile scorso (6 e 7) sembra rivelarsi decisiva per la risoluzione della crisi nordcoreana.

I due leader hanno affrontato anche questo tema, che si è anzi rivelato "il terreno più comune su cui i loro interessi sono più strettamente allineati." Tanto la Cina che l'America sono unite nel comune intento di fermare la strategia nucleare del leader nordcoreano Kim Jong-Un.

Due strategie diverse per la risoluzione della crisi

Xi Jinping è sembrato più orientato al mantenimento del regime in Nord Corea. Se la dittatura venisse fatta cadere, ha detto Jinping,"la Cina si troverebbe a fare i conti con il problema dei profughi che, caduto il regime, scapperebbero senza controllo sul territorio cinese." Ben diverso è stata la strategia del presidente americano, secondo cui, la risoluzione passerebbe "attraverso l'abbattimento del regime e la riunificazione della Corea del Nord con Seoul."

Meeting Trump-Kim Jong-Un

La tensione tra America e Nord Corea si è fatta sempre più difficile a causa della strategia del leader nordcoreano di rafforzare il suo arsenale nucleare.

In aprile i due leader hanno incendiato i toni e il mondo per alcuni giorni ha tremato, temendo un ennesimo conflitto nucleare. Il monito di Albert Einstein ("Non so come sarà la terza, ma la quarta guerra mondiale si farà con le pietre e i bastoni") è sembrato diventare realtà da un momento all'altro e da più voci sono partiti inviti al dialogo e alla distensione.

Un invito che sembra essere stato accolto ieri dallo stesso Trump, che si è detto disposto a parlare con Kim Jong-Un. "Sarei onorato di incontrarlo", avrebbe detto ieri a Bloomberg. "Se fosse appropriato, lo farei", ha detto. Ma dalla Casa Bianca sembra mancare l'ok. Intanto in Sud Corea sembra operativo il sistema antimissilistico americano, il THAAD.