Dopo il ministro della Difesa Roberta Pinotti, anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha dato il via libera alla coltivazione della marijuana per uso terapeutico. Manca ancora l'annuncio ufficiale da parte del Ministero della Salute, previsto entro la fine del mese, mentre il parere favorevole del Ministero della Difesa, che si occuperà materialmente della produzione, era giunto da tempo.

COME SI E' ARRIVATI ALLA DECISIONE

Il percorso per arrivare a questa decisione è stato particolarmente lungo, poiché la prima legge che autorizzava l'uso terapeutico dei derivati della cannabis risale al 1990, ma i malati autorizzati a questo tipo di cura, attualmente una sessantina, devono rivolgersi all'estero per procurarsi i medicinali, con oneri elevati a carico del sistema sanitario.

Recentemente quattro regioni, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Puglia, hanno deliberato la copertura finanziaria per l'approvvigionamento di farmaci a base di cannabinoidima rimangono da affrontare procedure burocratiche particolarmente complesse.

Il ritardo del via libera del ministro Lorenzin era motivato dalla preoccupazione che potesse essere interpretato come l'anticamera alla liberalizzazione delle droghe leggere. Ipotesi contro cui lo stesso ministro del Nuovo Centro Destra si è sempre battuta ed ha escluso precisando che "nessuno mette in dubbio gli effetti terapeutici della cannabis, ma deve essere trattata come un farmaco"

Il parere favorevole del Ministero della Difesa si è reso necessario in quanto la produzione sarà affidata allo Stabilimento Chimico Militare di Firenze.

Lo stabilimento fu fondato nel 1853 a Torino nella forma di deposito di farmacia militare. Successivamente, con il trasferimento a Firenze, ha iniziato una produzione propria di farmaci, inizialmente destinati al settore militare per poi essere allargata anche al settore civile. La scelta di affidare a una struttura militare la produzione della cannabis è stata dettata dalla necessità di avere assoluta sicurezza sulle procedure.

GLI UTILIZZI TERAPEUTICI DELLA CANNABIS

I farmaci a base di cannabinoidi sono utilizzati nella terapia del dolore destinata a pazienti oncologici o affetti da HIV, oltre che nel trattamento di patologie particolarmente dolorose e invalidanti come glaucoma, sla e sclerosi multipla.

E' comunque opportuno sottolineare che, per quanto riguarda l'uso terapeutico, nei medicinali a base di cannabis raramente sono contenute sostanze con effetti psicotropi. I medicinali, che forse già l'anno prossimo si potranno trovare in farmacia, sono cosa ben diversa della classica canna che non risulta abbia mai curato alcunché.