L'Alzheimer di tre ex giocatori getta nel panico la Federazione Calcio Inglese che vuole avviare una indagine sullo svilupparsi del morbo in tre campioni del mondo del 1966:Martin Peters, Nobby Stiles e Ray Wilson. Gli inglesi si sono rivolti alla Fifa per verificare un possibile nessotra calcio e casi di demenza, consapevoli che le ricerche potranno essere molto lunghe e gravose visto che interesseranno il vissuto di migliaia di ex giocatori.
Sotto accusa i colpi al capo
Le ipotesi fino ad ora accreditate si riferiscono a possibili danni cerebrali derivanti da colpi al capo con il pallone che si usava un tempo e che era di cuoio.
Jiri Dvorak, della Fifa, ha comunicato ufficialmente che si studieranno le condizioni fisiche dei professionisti del pallone nel medio e lungo periodo, ma non solo per quanto riguarda la demenza, anche per l'insorgenza di altre patologie croniche, come l'artrosi.
Usa-Svizzera: attacco al morbo
Finalmente buone notizie sulla lotta all'Alzheimer. Da Cambridge, si scopre come accendere il richiamo della memoria, e da Losanna si arriva a "ripulire il cervello" dalla beta-amieloide. Dagli Usa ci informano che è possibile recuperare i ricordi nelle prime fasi della malattia grazie ad uno studio realizzato sui topi. Nulla di definitivo naturalmente, ma almeno si tratta di un primo passo intrapreso verso la lotta al morbo.
La tecnica usata sui topi è per il momento troppo invasiva, ma è stato importante aver compreso che nella fase iniziale dell'Alzheimer non sono la formazione dei ricordi e la loro archiviazione ad essere compromessi, bensì il loro ripescaggio.
Uno spazzino per il cervello
Dobbiamo a Patrick Aebischer di Losanna, la realizzazione della biocapsula contenente cellule modificate geneticamente da impiantare sottocute, che hanno il compito di rilasciare anticorpi anti-proteina beta-amieloide.
Questi anticorpi entrano nel circolo sanguigno e arrivano sino al cervello ripulendolo dagli accumuli di beta-amieloidi che sono considerati la causa dell'Alzheimer. Sia il risultato ottenuto in Usa, sia quello di Losanna sono frutto della sperimentazione sui topi e sono stati pubblicati rispettivamente sulla rivista "Brain" e "Nature".