L’Elisir di lunga vita esiste: è il melograno.Da anni si volgono ricerche su una molecola presente nelle melagrane, l’urolitina A, in grado di svolgere azioni anticancerogene, ma adesso un gruppo di scienziati dell’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, in Svizzera, ha fatto una scoperta sensazionale.L’urolitina A è in grado di proteggere le cellule muscolari da una delle principali cause di invecchiamento, dopo che viene elaborata attraverso la digestione dalla microflora dell’intestino umano.

Il melograno e l'urolitina A

Più precisamente l’“Urolitina A” non è contenuta direttamente nella melagrana, ma si forma con la metabolizzazione da parte della flora batterica intestinale di alcuni composti presenti nel succo di melagrana, e in quantità piccole anche nelle fragole e nelle noci.

Prima di uscire a fare scorta di melagrane, pertanto, vale la pena notare che questi frutti non contengono la miracolosa molecola, ma piuttosto il suo precursore che verrà successivamente convertito in urolitina A dai batteri che popolano l’intestino (microbiota). Per tale ragione, la quantità di sostanza anti-aging attiva disponibile può variare ampiamente in base alle specie batteriche presenti nel microbiota di coloro che consumano melagrane.

Con l’urolitina A il “miracolo” è dovuto al fatto che la molecola in questione, secondo gli esperti, riuscirebbe a ristabilire la capacità delle cellule di eliminare i mitocondri danneggiati (ossia “le batterie” che danno energia alle nostre cellule) attraverso un processo di mitofagia.

Il melograno e la mitofagia

Questo processo, che si svolge con efficienza nelle cellule giovani, con l’età diminuisce, e sarebbe la ragione principale per cui i muscoli, invecchiando, perdono forza. Secondo gli autori dello studio, il composto contenuto nel melograno aiuterebbe a rendere di nuovo efficiente la mitofagia, facendo regredire il decadimento.

La ricerca ha evidenziato nei nematodi (vermi cilindrici) e nei roditori un effetto sorprendente: i vermi sottoposti alla ricerca vivono il 45% in più degli altri. I topi di laboratorio sono riusciti a correre il 42 per cento più a lungo rispetto a topi di eguale età ma che non avevano ricevuto una dieta ricca di melograno.

I primi risultati dei test clinici sull’uomo, necessari per confermare gli effetti positivi osservati negli animali, saranno disponibili a partire dal 2017.

Questi risultati hanno spinto i ricercatori svizzeri a pubblicare i risultati preliminari degli studi clinici ancora in corso sulla prestigiosa rivista Nature Medicine. La urolitina A è «una sostanza completamente naturale – assicura Patrick Aebischer del Brain Mind Institute (BMI) di Losanna e coautore dello studio – il cui effetto è potente e misurabile».

Il melograno è sotto osservazione da diversi anni

Uno studio fatto da Guo et. Al ha evidenziato che il consumo giornaliero di estratto o succo di melograno favorisce una significativa protezione contro i danni associati a stress ossidativo, aumentando le difese antiossidanti organiche, in soggetti anziani.

Nel melograno sono contenute urolitina B, vitamine A e C, niacina, tannini, potassio, fitoestrogeni e bioflavonoidi, tutti elementi che sono in grado di svolgere azioni anticancerogene, combattere il tumore alla prostata, ai polmoni, alla mammella e alla pelle; hanno effetti benefici per la salute cardiovascolare, agiscono contro il diabete, contro il morbo di Alzheimer, sono antibatterici; hanno virtù gastroprotettive, sono utili contro l’artrite, contro i disturbi della menopausa, le lesioni cerebrali del feto e le disfunzioni all’apparato sessuale maschile.

E come se non bastasse questo magnifico frutto, che nell’arte è simbolo di resurrezione e amore ardente…allunga anche la vita.