I ricercatori del College of Medicine, Drexel University, Philadelphia, USA, hanno valutato in 18 studi clinici, l’effetto della somministrazione orale e dell’applicazione topica (locale) della curcuma in diverse malattie della pelle, tra cui la psoriasi, la dermatite atopica, l’acne e la vitiligine.

Un miglioramento significativo della severità delle malattie dermatologiche, è stato osservato nei gruppi trattati oralmente con la curcuma (sotto forma di compresse o capsule), o localmente (miscelata ad oli), rispetto a quelli di controllo.

La curcuma, infatti è una spezia, scarsamente solubile in acqua e poco biodisponibile e necessita di formulazioni appropriate che ne aumentino l’assorbimento.

L’azione di questa spezia è stata spiegata mediante le proprietà antiossidanti, (di contrasto dei radicali liberi), antinfiammatorie e antimicrobiche; è stata, infatti, in grado di promuovere il processo di riparazione delle ferite, il deposito di collagene e il rimodellamento del tessuto, in risposta all’infiammazione.

Il lavoro è stato pubblicato in agosto 2016, sulla rivista Phytoterapy Research.

Malattie della pelle, psoriasi, dermatite atopica, acne e vitiligine

Alla base di questi problemi dermatologici, sussistono alterazioni del sistema immunitario associate ad un processo infiammatorio della pelle, evidenti con vari sintomi:

nella psoriasi, la formazione cronica di squame, spesso associata a prurito;

nell’acne, l’infiammazione del follicolo pilosebaceo, con pustole o cisti a decorso cronico, ad esito cicatriziale, seguito da riacutizzazioni;

nella dermatite, il rossore, le vescicole, l’edema e le croste (fase acuta), seguiti da edema e ispessimento dell’epidermide (fase cronica);

nella vitiligine, la depigmentazione in diverse parti del corpo, a causa di una distruzione autoimmunitaria dei melanociti, spesso accompagnata a infiammazione, visibile come sottile alone rosso, attorno alle chiazze.

E’ possibile che l’infiammazione cronica lieve porti, nel tempo, ad una sollecitazione continua del sistema immunitario, predisponendo all’insorgenza di malattie autoimmuni.

Curcuma longa e meccanismo di azione

Appartenente alla famiglia dello zenzero, con crescita nel sud ovest della regione asiatica tropicale, viene utilizzata quotidianamente nella cucina della Thailandia, India, Malesia, Polinesia, Cina e Iran per dare colore e sapore agli alimenti.

Da secoli, viene usata in Cina e in India, per trattare molte malattie, tra cui quelle dermatologiche e le infezioni.

E’ stato rilevato che la potente attività antiossidante e antinfiammatoria di questa spezia, è dovuta al più importante metabolita secondario della pianta, la curcumina; è una sostanza lipofilica dal colore arancio-giallo, presente ad una concentrazione compresa tra il 2 e il 5%, anche se coesiste con altri componenti antiossidanti.

Il meccanismo di azione della curcumina è stato spiegato mediante il controllo dell’eccesso di formazione dei radicali liberi (stress ossidativo) e del rilascio di proteine coinvolte nell’infiammazione silente sistemica dei tessuti (citochine infiammatorie IL-1, IL-6, TNF-alfa e fattore di trascrizione NF-KB).