L'albero del pepe rosa, Shinus terebinthyfolius Rabbi 1820, è un sempreverde ampiamente distribuito nel Sud e Centro America, fino in Florida, talora con caratteristiche di pianta infestante, ed appartiene alla famiglia delle Anacardiaceae. A dispetto del suo nome comune, non ha nulla a che vedere con il pepe che tutti conosciamo, ma le sue bacche aromatiche di colore rosa acceso sono molto apprezzate in cucina. Da millenni le popolazioni indigene del Rio delle Amazzoni le utilizzano per curare affezioni cutanee e dei tessuti molli. Sempre più la ricerca scientifica pone il suo interesse nel riscoprire e confermare alcune importanti proprietà di piante medicinali di uso tradizionale.

I superbatteri e la loro resistenza agli antibiotici: una strage silenziosa

Sembra incredibile, ma da quanto emerge dall'allarme lanciato durante l'ultimo "Congresso Nazionale di Microbiologi clinici italiani", in occasione della "Giornata Europea degli antibiotici" (18 novembre 2016) i morti provocati dai cosiddetti "superbatteri" sarebbero molti di più delle vittime della strada: le infezioni ospedaliere in particolare sono mediamente 500 mila l'anno con circa 5 mila decessi registrati, contro i 3.381 morti registrati per incidenti stradali ad es. nel 2014. Una strage silenziosa che di anno in anno aggrava il suo bilancio. Accanto alla naturale evoluzione dei batteri che di generazione in generazione, mutano geneticamente con la conseguente selezione di quei ceppi dotati di maggiore resilienza (capacità di sopravvivenza), abbiamo il preoccupante fenomeno dell'antibiotico-resistenza, dovuto all'uso e all'abuso di tali farmaci.

Gli agenti patogeni infatti non rispondono più alle normali terapie antibiotiche e ciò, in soggetti particolarmente debilitati, spesso a causa di infezioni multiple, può portare a conseguenze anche drammatiche.

Il pepe rosa e la sua capacità di indebolire i superbatteri

Un'incoraggiante ricerca statunitense condotta dalla Emory University e la University of lowa ha dimostrato che gli estratti di pepe rosa sono in grado di fermare le infezioni dello Staphylococcus aureus meticillino-resistente nei topi.

Un estratto delle bacche di pepe rosa contenti una miscela di più di 27 composti chimici del fitocomplesso, è stato iniettato nei topi insieme al batterio. In questi soggetti non si è sviluppata alcuna lesione da Staphylococcus aureus, cosa che è avvenuta invece normalmente nel gruppo di controllo in cui era stato iniettato il solo agente patogeno.

Il superbatterio viene indebolito dal fitocomplesso del pepe che ne silenzia il gene responsabile della capacità di comunicazione tra singoli batteri. Ciò permette al sistema immunitario del soggetto malato di attaccare efficacemente l'infezione, prima che sviluppi le sue conseguenze letali. In più è stato dimostrato che gli estratti del pepe rosa non intaccano i tessuti sani o i microrganismi "buoni" presenti sulla pelle. Gli studi affrontati in tale direzione potranno certamente fornire in futuro nuovi efficaci mezzi per la lotta ai superbatteri. Tutti i dati relativi allo studio sono stati pubblicati sul Nature's Scientific Reports.