Il Ciclismo potrebbe presto vivere una svolta epocale e senza precedenti. Le più grandi corse del mondo, a partire da Giro d’Italia e Tour de France, potrebbero finire in mani cinesi. Ad anticiparlo è Milano Finanza, che svela l’interesse del magnate cinese Wang Jianlin, pronto ad investire pesantemente nel ciclismo dopo averlo già fatto nel calcio, dove detiene una quota del’Atletico Madrid.

Giro e Tour made in China?

L’anticipazione è una vera bomba: la compagnia cinese Wanda Group Sport sarebbe interessata a comprare Aso e Rcs, le società che organizzano quasi tutte le corse di ciclismo più importanti, Giro, Tour e Vuelta tanto per cominciare.

Dietro a Wanda Group Sport c’è Wang Jianlin, presidente della più grande impresa immobiliare cinese e uomo più ricco di Cina, il cui patrimonio è valutato dalla rivista Forbes in ben 29 miliardi e mezzo di dollari. Wanda è un gruppo in grande espansione: quest’anno ha acquisito il 20% dell’Atletico Madrid, la squadra di calcio spagnola, e la società svizzera Infront, che gestisce i diritti televisivi di numerosi eventi sportivi, come quelli della Serie A di calcio.

Il grande ciclismo di Aso e Rcs

Aso e Rcs sono le due principali società di organizzazione di corse ciclistiche al mondo. I francesi di Aso detengono il Tour de France, la Parigi Roubaix, la Liegi, la Freccia Vallone, la Parigi Nizza, il Delfinato e molte altre corse, a cui negli ultimi anni hanno aggiunto l’acquisizione della Vuelta Espana.

L’italiana Rcs Sport, la cui possibilità di cessione non è una novità, organizza invece il Giro d’Italia, ma anche la Tirreno Adriatico, le classicissime Sanremo e Lombardia, la Strade Bianche e le nuove proposte mediorientali come Dubai e Abu Dhabi. Con l’acquisizione di Aso e Rcs, Wang Jianlin diventerebbe di fatto il padrone del grande ciclismo, potendo contare sulla proprietà di quasi tutte le corse che compongono il calendario del World Tour e diventando così un potere fortissimo in grado di decidere le sorti dello sport del pedale. Un potere che farà storcere il naso a molti, ma che potrebbe anche dare al ciclismo la scossa necessaria per una modernizzazione non più procrastinabile.