L'ultima settimana del Giro d'Italia 2024 parte purtroppo con l'accorciamento della sedicesima tappa, quella che oggi avrebbe dovuto portare la corsa da Livigno a Santa Cristina Valgardena. Il maltempo, con freddo intenso e neve, ha costretto l'organizzazione a rivedere il tracciato iniziale con la cancellazione del Giogo di Santa Maria, la salita che sarebbe stata affrontata all'inizio e sarebbe dovuta essere la Cima Coppi della corsa. La tappa è stata ridotta a soli 118 chilometri, con il via da Lasa e l'arrivo confermato a Santa Cristina Valgardena - Monte Pana.

Nel solito tira e molla tra organizzazione, corridori e squadre a cui si assiste in queste situazioni, non sono mancate delle voci polemiche, come quella di Ben O'Connor, che ha bollato il Giro d'Italia come una delle corse peggio organizzate del ciclismo professionistico.

La tappa diventa Lasa - Santa Cristina Valgardena

Già nei giorni scorsi il percorso di questa sedicesima tappa aveva sollevato dubbi e preoccupazioni. La corsa sarebbe dovuta salire al Passo dello Stelvio subito dopo aver lasciato la partenza di Livigno. Agli oltre 2700 metri del Gpm, le condizioni meteo sono però molto critiche da alcuni giorni, con neve e freddo intenso. L'organizzazione ha inizialmente cambiato il percorso tagliando l'ultima parte della scalata.

Lo Stelvio ha infatti una deviazione che porta in Svizzera attraverso il Giogo di Santa Maria, circa 250 metri più in basso. I corridori avrebbero dovuto percorrere questa strada per poi tornare in Italia e riprendere il tracciato originario.

Con il perdurare e l'intensificarsi del maltempo, RCS ha però dovuto rivedere anche questo piano.

Ieri si è tenuta una riunione tra l'organizzazione e le altre parti coinvolte nella corsa, in cui sono stati preparati diversi piani alternativi da attuare a seconda dell'evoluzione del tempo. Alla fine, l'organizzazione ha dovuto arrendersi all'impossibilità di scalare anche il Giogo di Santa Maria, ed ha riposizionato il via della tappa dopo il termine della discesa dallo Stelvio, a Lasa.

RCS ha però chiesto ai corridori di effettuare un giro iniziale a Livigno, una sorta di passerella cittadina per omaggiare il paese che ha investito sulla corsa e i tifosi presenti al villaggio di partenza e sulle strade. Anche questa richiesta è stata però rifiutata dai corridori, che non si sono presentati alla partenza.

La corsa è poi scattata a Lasa alle 14.30, riprendendo gli ultimi 118 chilometri del percorso inizialmente previsto.

O'Connor critica l'organizzazione del Giro

Nel rincorrersi di notizie e voci, tra incontri e confronti, non sono mancate delle polemiche da parte dei corridori per il modo in cui è stata gestita la situazione.

Molto duro è stato l'australiano Ben O'Connor, attualmente quarto in classifica generale.

"Penso che il Giro d'Italia sia una delle gare peggio organizzate. Onestamente, nel 99% delle altre corse ciò non accadrebbe mai. È triste che nel 2024 ci siano ancora dinosauri che non vedono il lato umano di questo genere di cose", ha dichiarato O'Connor a Eurosport, evidenziando i rischi nel portare la corsa a delle quote così elevate con il maltempo.

“Mi piacerebbe comunque iniziare la tappa, ma non sopra i 2.500 metri. Ci sono cinque gradi e piove a dirotto, e adesso a quell'altitudine nevica. E' chiaro che puoi partire più in basso e concludere la tappa, così c'è ancora una gara e un finale. Mi piacerebbe vedere l’organizzatore nella nostra posizione, vorrei vederli in bici e poi sarei molto curioso di sapere come stanno dopo qualche ora" ha aggiunto O'Connor.