La tassa sui rifiuti, conosciuta come Tari, è un tributo che si paga al comune di appartenenza per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti domestici, industriali o commerciali. Si tratta dunque di un servizio indispensabile e oneroso, il cui costo è sostenuto proprio da questa tassa. Come per tutte le imposte, tributi e tasse ci sono delle agevolazioni o, addirittura, delle esenzioni, che sono importanti da conoscere per evitare di pagare più del dovuto.

I casi di esenzione dal pagamento

La tassa sui rifiuti, come accennato poc'anzi, è un'imposta comunale istituita con la legge di stabilità 2014 e prende il posto della vecchia Tares.

Il tributo è dovuto da chiunque possiede o detiene a qualsiasi titolo locali o aree scoperte adibiti a qualsiasi uso in grado di produrre rifiuti urbani. Come per altre imposte anche la TARI presenta delle agevolazioni, come l'esenzione totale dal pagamento del tributo. Ecco quali sono i casi:

  • Se si possiede un immobile per un periodo non superiore ai sei mesi l'imposta comunale TARI non è dovuta, ma deve essere versata dal proprietario dell'abitazione.
  • Se si è in presenza di aree scoperte pertinenziali, nelle vicinanze di aree tassabili come balconi o terrazze senza tetto o in presenza di altre aree comuni del condominio come scale e portici.
  • In zone non abitabili, ovvero in presenza di un immobile che non ha collegamenti alla rete fognaria, idrica ed elettrica e che risulti inabitabile.

Riguardo le esenzioni dal pagamento, non sono considerate legittime solo quelle della normativa di riferimento, ma anche a seguito di delibere comunali.

Ad esempio un comune può decidere di non tassare:

  • aree verdi
  • immobili che stanno subendo una ristrutturazione
  • centrali termiche
  • luoghi adibiti alla sanità, sia pubblici che privati
  • zone destinate ad impianti sportivi
  • aree dove lo smaltimento dei rifiuti viene effettuato direttamente dai proprietari

Riduzioni sulla TARI

Oltre alle esenzioni totali, sono previste riduzioni sulla tassa dei rifiuti per alcuni casi specifici.

Come ad esempio la cattiva gestione della raccolta o la sospensione del servizio. A titolo d'esempio, nella città di Roma è prevista una riduzione dell'imposta del 50% se il punto di raccolta della differenziata si trova a più di 1 Km dall'abitazione. In caso invece di sospensione del servizio di raccolta superiore a un mese è possibile chiedere la riduzione di 1/12 dell'importo annuale per ogni mese di disservizio.