Il comunicato della morte di Satoru Iwata è apparso sul sito degli investitori della Nintendo, una delle più celebri case del mondo dei videogames, in cui hanno visto la luce grandissime star videoludiche, Super Mario in primis.

Iwata, deceduto a soli 55 anni di età, dal 2002 ricopriva la carica di presidente della compagnia. Come ha ricordato il noto sito internet multiplayer.it il giapponese aveva preso il posto di Hiroshi Yamauchi, prendendo parte a molti progetti ambiziosi riguardanti il Gamecube (bellissima console dalla notevole potenza, che purtroppo non ebbe molto successo in Europa) ed i lancio di ulteriori console quali: il Wii, il suo successore Wii U, il Nintendo DS e la sua versione potenziata 3d 3DS.

Sayonara Satoru-san, uomo dai mille sogni ed idee!

Il signor Iwata, come ha riferito lo stesso staff della Nintendo (la cui sede principale è nella bellissima città di Kyoto, un tempo capitale del Giappone), soffriva di una grave patologia al dotto biliare. A causa di tale malattia, il CEO Nintendo non potè presenziare all'E3 dello scorso anno. Iwata era un visionario, una leggenda un vero e proprio genio, un veterano dell'industria videoludica, l'icona della Nintendo, e la sua dipartita lascia un vuoto incommensurabile nel cuore di tanti ex bambini e ragazzini (come il sottoscritto) che hanno amato, ed amano tuttora, le meraviglie sfornate dall'azienda nipponica. Un uomo che ha saputo gestire, con mano ferma e decisa, tale grande realtà videoludica, anche nei suoi momenti più critici.

E' d'uopo ricordarlo, inoltre, nel ruolo di programmatore presso la HAL Laboratory e come "papà" del noto personaggio Kirby, creato in collaborazione con Masahiro Sakurai. In passato il CEO diede un suo contributo anche nello sviluppo di EarthBound, considerato dai fans, come uno dei più bei giochi di sempre targati Nintendo.

Un amore manifestato fin da giovanissimo

Satoru Iwata, come apprendiamo dall'enciclopedia online Wikipedia, nacque a Sapporo, città dell'isola di Hokkaido. Fin da giovanissimo iniziò a mostrare il suo interesse per la tecnologia, creando durante la scuola secondaria una calcolatrice programmabile ed i suoi primi, seppur inizialmente "rudimentali", videogames,