“C’era una volta Piazza Europa… torna Piazza Europa” – apre così con questa frase incisiva, il Sindaco Raffaele Stancanelli, la conferenza stampa tenutasi nella sala Giunta del Comune di Catania, in occasione della presentazione dello straordinario progetto architettonico e paesaggistico, relativo alla nuova Piazza Europa. Approvato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali e portato avanti dalla “Parcheggio Europa SPA” con l’unione simbiotica dell’amministrazione comunale, il progetto riconsegna a Catania in primavera 2013 Piazza Europa rivalorizzata e inserita in un nuovo contesto urbano; un contesto che discende dal territorio catanese, ma rivolto ad un diverso concetto di organizzazione urbana e collettiva.

Una città sempre più sgombra, fruibile e in movimento attraverso l’uso di una vasta rete di parcheggi scambiatori, interconnessi in modo da snellire e garantire mobilità e viabilità, ancora fin troppo rallentate per una città, cuore del Mediterraneo. In maniera “scientifica” e “culturale”, il concept della Piazza ingloba così spazio pubblico ed ecosistema urbano; si decementifica e si sfrutta l’interrato per creare un tessuto armonico in cui è possibile l’interazione (o se vogliamo il compromesso) tra esigenze strettamente urbane e quelle legate alla vivibilità del singolo. Un progetto per riportare l’homo al centro della civitas; definizione della sostenibilità non più legata esclusivamente all’ecologia, ma anche alla dimensione sociale ed economica.

Come ribadisce lo stesso Sindaco: “Nonostante tutte le polemiche e le avversità oggi, con la riconsegna di Piazza Europa, abbiamo migliorato la fruibilità della città. Siamo di fronte a un fatto compiuto. Il parcheggio è un escamotage inteso allo sviluppo, al benessere e alla possibilità di “fare economia”, di trarre profitto, sfruttare le risorse della città. Il provvedimento interessa anche altre aree, attualmente via Passo Gravina, perchè si realizzi un sistema interattivo al costo dei tanti sacrifici che gravano sull’amministrazione, sacrifici per il bene comune”. Sono intervenuti alla conferenza diversi professionisti tra cui Salvo Puleo, progettista delle opere di superficie, che ha illustrato in maniera tecnica lo sviluppo del progetto, ribadendone l’anima: “La trasformazione che coinvolge il nostro vivere quotidiano indirettamente si riversa e riflette nello spazio urbano, oggi sempre più modellato e in evoluzione alle via via diverse esigenze contemporanee”.

I tre livelli sfalsati sorreggono il concetto di “dinamismo” sopra citato, perchè con continuità, senza interruzione, si integrano nello spazio circostante. Sul primo livello, quello adiacente la Piazza, lungo la pavimentazione si ricavano percorsi a macchia verde per poi sfociare totalmente nel secondo livello, in una piattaforma di prato; un vero e proprio “Giardino” che si affaccia come finestra aperta sul mare, terzo livello.

Una “green revolution” potremo definirla per Catania, oggi prima città del meridione, sotto Napoli, Palermo e Bari.