Ogni anno, in occasione della Pasqua, vengono macellati circa 250.000 agnellini in tenera età. Si tratta di cuccioli di 30 o 40 giorni al massimo, nati dopo cinque mesi di gravidanza delle madri, la cui fecondazione è assistita in maniera tale da poter macellare i piccoli quando pesano tra gli 8 e i 12 chilogrammi.

L'uccisione ed il consumo della carne di agnello per Pasqua è un rito che non appartiene ai cristiani, tanto che i cristiani più antichi portavano l'agnello sulle spalle a simboleggiare l'anima salvata da Cristo. In un comunicato la Federazione italiana associazioni a difesa degli animali e dell'ambiente scrive che l'uccisione di agnelli per Pasqua " è un rito cruento, in forte contraddizione col concetto di Resurrezione, che porta con sè il rinnovamento della fede e della speranza, è un rito non necessario in una società, la nostra, già impregnata di violenza e di morte, che serve soltanto a soddisfare gli interessi dell'industria alimentare".

In occasione dell'Angelus della domenica delle Palme, in Piazza San Pietro a Roma era presente anche una delegazione della Federazione che ha voluto ringraziare Papa Francesco per le parole "a difesa del creato" ed ha voluto mandare un messaggio forte agli italiani affinchè sostituiscano l'uso della carne di agnello e capretto con menù alternativi che non facciano uso di carne. La campagna della Federazione prosegue nelle principali piazze italiane dove è possibile firmare la petizione per chiedere a governo e parlamento 10 leggi per tutelare gli animali.

Intanto questa Pasqua fa registrare un calo delle prenotazioni per le vacanze pasquali, del 20% tra gli italiani e del 15% tra gli stranieri, mentre il calo del consumo di uova di cioccolato e colombe si aggira intorno al 10% rispetto al 2012. Una Pasqua 2013 all'insegna dell'austerity.