Un tornado dalla potenza distruttiva di una bomba atomica ha devastato Oklahoma City, un vento che infuriava a 320 chilometri l'ora ha spazzato via case ed edifici, fatto volare automobili come aquiloni. In un primo tempo si era parlato di oltre 90 persone decedute, poi il bilancio definitivo si è attestato a 24 morti, tra cui 9 bambini.

Il dramma più grave è avvenuto appunto in una scuola, che è crollata seppellendo gli scolari che si erano rifugiati al suo interno. Come sempre in questi casi vi sono stati episodi di coraggio, come quello di una maestra che ha fatto scudo ai piccoli con il suo corpo.

Sono oltre 100 le persone estratte vive dalle macerie. Le operazioni di ricerca di altri eventuali sopravvissuti sono concluse, in quanto le autorità ritengono non vi siano più dispersi. La tragedia ha sconvolto l'America, pur abituata a simili disastri naturali. In circostanze analoghe nel 1999, proprio nella stessa zona, perirono 40 persone e 158 furono le vittime di un "twister" in Missouri nel 2011. Il Paese ha comunque reagito con fermezza, persone che hanno perso tutto si dicono determinate a ricominciare.

Il fenomeno ha riaperto anche discussioni e polemiche sulla prevedibilità di questi eventi. La scienza si dice impotente per quanto riguarda le trombe d'aria che, a differenza dei cicloni, non possono essere avvistate dai satelliti, né individuate dai radar.

Sono però in corso esperimenti che possano creare un sistema previsionale sufficiente per allertare la popolazione.

Sulle cause che determinano i tornado e la loro aumentata violenza permane l'incertezza, non potendo essere chiamati in causa cambiamenti climatici, come invece ritenuto per i cicloni. Tornado, cicloni, terremoti… li chiamano "atti di Dio".

Una definizione inquietante, che richiama un Dio terribile e implacabile, "da Vecchio Testamento". Sarebbe meglio chiamarli "atti della natura", le cui manifestazioni di furia spesso ci colgono sgomenti e indifesi.