Greenpeace, l'organizzazione non governativa ambientalista e pacifista fondata a Vancouver nel 1971, che da sempre si batte per la difesa del clima, delle balene e dell'Ambiente in generale, ha recentemente riportato i risultati di uno studio effettuato sui prodotti da erboristeria provenienti dalla Cina.
Il risultato del test effettuato su 36 campioni di diverse preparazioni di importazione cinese a base di erbe, tra cui crisantemo, caprifoglio e bulbo secco di giglio, è oltremodo allarmante: ben 32 dei campioni analizzati contenevano residui di tre o più pesticidi.
Tra questi, come riportato dalla stessa organizzazione ambientalista, considerando solo i 29 campioni acquistati esclusivamente nei paesi UE, addirittura 26 hanno mostrato residui di pesticidi in quantità superiore a livelli massimi di sicurezza fissati dalle autorità.
Come Greenpeace ha giustamente sottolineato discutendo i risultati dei test, il livello di allerta andrebbe mantenuto alto poichè l'esposizione a lungo termine ai residui di pesticidi potrebbe avere effetti gravi sulla Salute dei consumatori. Si tratta, secondo questi studiosi, di "un altro esempio del fallimento di agricoltura chimico-intensiva in Cina e in tutto il mondo".
Così Greenpeace ha chiesto ancora una volta il passaggio a un'agricoltura più attenta all'ambiente, per la salvaguardia della salute umana e delle risorse naturali.
Si spera che in futuro le autorità addette al controllo di beni importati da altri paesi prendano in considerazione l'idea di rifare i test molto più frequentemente e sistematicamente, in modo tale da rassicurare circa la garanzia di questi prodotti, ormai sempre più utilizzati a fianco o in sostituzione delle terapie mediche tradizionali.