Domenica 29 settembre 2013, gli operatori dellacentrale di Oskarshamn situata sulla costa del Baltico, nel sud-est della Svezia,hanno dovuto precipitarsi a sospendere temporaneamente l'attivitàdel reattore n. 3 dopo che tonnellate di meduse si erano trovateintrappolate nelle condotte di raffreddamento delle turbine.

Per martedì 1° ottobre i tubi erano stati ripulitidalle meduse e gli ingegneri della OKG, la società che gestiscel'impianto, erano già pronti a far ripartire il reattore ad acquabollente da 1.400 megawatt elettrici.

Tutti e tre i reattori di Oskarshamn sono del tipo BWR ad acqua bollente, la stessa tecnologia usata per l'impianto diDaichi a Fukushima, quello che ha subito un disastro di proporzionicatastrofiche nel 2011 dopo che uno tsunami aveva aperto una breccianei muri della centrale e aveva inondato i macchinari.

Le meduse non sono un problema nuovo per lecentrali nucleari. L'anno scorso, nel 2012, l'impianto di DiabloCanyon in California ha dovuto chiudere i suoi due reattori dopo chele salpe marine, una specie di organismo gelatinoso simile allemeduse, avevano intasato le condotte di alimentazione. E nel 2005, l'unitànumero 1 ad Oskarshamn era stata chiusa temporaneamente per unimprovviso afflusso di meduse.

Gli impianti nucleari hanno bisogno di un flussocostante di acqua per raffreddare i reattori e le turbine, e perquesta ragione molte centrali vengono costruite vicino ai grandibacini idrici.

I biologi marini affermano che non sarà unasorpresa se altre frequenti chiusure dovessero capitare in futuro acausa delle meduse.

Secondo l'Istituto Svedese per l'Ambiente Marino,è vero che pare si verifichino sempre più casi di efflorescenza estremadi meduse, ma, in assenza di dati storici, è molto difficile dire se la quantità di meduse èaumentata.

Laspecie che ha causato la chiusura di Oskarshamn è conosciuta comemedusa a quadrifoglio, Aureliaaurita,una delle specie piùcomuni presente praticamente intuttii mari dell'emisferoboreale,dalle latitudini polari finoai tropici.Può sopportare una temperatura dell'acquache va dai -6 ai 31 °C, con un optimum trai 9 e i 19 °C e puòsopravvivere in aree estreme, dove vi è sovrabbondanza di pesce o dove lecondizioni ambientali sono pessime.

La medusa a quadrifoglio predilige questitipi di acque. Non interessa se vi crescono alghe,né se la concentrazione di ossigeno è bassa. I pesci se ne vanno ele meduse prendono il controllo dell'ecosistema.

Ilproblema più grosso per la Svezia è che nel Mar Baltico non vi èun sistema di monitoraggio delle meduse che possa produrrei dati che servono agli scienziati per prendere decisioni eaffrontare il problema.

Aparte la chiusura temporanea delle centrali nucleari, lacrescita notevole del numero di meduse a livello globale costituisceuno sviluppo relativamente recente ed è un segnale d'allarme che nonsi può più ignorare per una serie di ragioni che verranno esaminatesuccessivamente.