Negli ultimi giorni i social network, in particolare Facebook, sono stati inondati da alcuni articoli allarmistici che denunciavano una disinformazione di massa da parte delle Autorità in merito ad una serie di segnali geofisici che starebbero ad indicare un'attività di risveglio del Vesuvio.



Tutto sarebbe partito dal fatto che negli ultimi giorni nell'area vesuviana si sono avvertite due o tre leggerissime scosse di Terremoto.

In realtà, come spiega in un comunicato del 21 febbraio scorso il Direttore dell'Osservatorio Vesuviano, il Dott.

Giuseppe De Natale, questo allarmismo non è in alcun modo giustificato, in quanto "l'attuale sismicità di fondo, che è assolutamente normale su ogni vulcano ed è normalmente registrata al Vesuvio dal 1944 ad oggi, è notevolmente più bassa che nel passato.".



Le scosse telluriche che ha avvertito la popolazione, quindi, non sono altro che delle normali scosse legate ad una zona che è pur sempre vulcanica, e quindi un'attività di fondo la mantiene costantemente. Ciò non vuol dire, però, che questo sia un segnale di pericolo né, tantomeno, che è imminente un'eruzione pliniana del vulcano che domina il Golfo di Napoli.

Il Dott. De Natale ha poi aggiunto che una seconda probabile fonte di allarmismo, che sommata a quella appena descritta potrebbe aver aumentato l'attenzione e l'ansia nei cittadini, sarebbe legata ad "una errata interpretazione del fatto che, essendo stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la nuova legge sui piani di emergenza Vesuvio, essa diventerà operativa entro 45 giorni.

Questo fatto sarebbe stato erroneamente interpretato nel senso che fra 45 giorni diventerebbe operativa (ossia inizierebbe) l'evacuazione". E non è ovviamente così, aggiungiamo noi.

Insomma un po' di paura per le leggere scosse di terremoto, una nuova legge mal interpretata e qualche giornalista in cerca di scoop, sono bastati a diffondere in rete una paura sicuramente ingiustificata.



Per mettere la parola fine, in maniera definitiva a tali voci, riportiamo integralmente il resto del comunicato del Direttore dell'Osservatorio, che mette la parola fine ad ogni speculazione sul tema.

"Ribadiamo ancora una volta" - spiega il Dott. De Michele - "che l'attuale stato del Vesuvio è lo stesso che persiste dal 1944 ad oggi, ossia di quiescenza.

Non c'è alcuna evidenza di attività anomala che potrebbe indicare una ripresa imminente di attività; anzi, l'attuale sismicità di fondo, che è assolutamente normale su ogni vulcano ed è normalmente registrata al Vesuvio dal 1944 ad oggi, è notevolmente più bassa che nel passato. Quindi, per quanto possa essere spaventosa una ricostruzione giornalistica (o cinematografica) di un'eruzione catastrofica, bisogna comprendere la differenza tra 'possibile', 'probabile' ed 'imminente'. Eruzioni estremamente violente del Vesuvio (come di ogni vulcano esplosivo) sono certamente 'possibili', ma non sono 'probabili' (nel senso che per fortuna sono eventi rari), né sono tantomeno, assolutamente, 'imminenti'.



Dunque, cari lettori napoletani, dormite pure tranquilli. L'Osservatorio Vesuviano monitora quotidianamente e con attenzione e professionalità l'attività del vulcano partenopeo e non avrebbe remore ad allertare la popolazione se e quando dovesse rilevare attività geofisiche anomale del gigante dormiente.

Un'eruzione del Vesuvio, per ora, resterà confinata nei cori beceri che si sentono allo stadio da parte delle tifoserie avversarie.