Che vivere in un Condominio sia tutt'altro che facile è una cosa ormai risaputa; dai passi pesanti del vicino al piano di sopra alla musica assordante del figlio dei vicini di pianerottolo, sono tante le cose che quotidianamente minano la nostra salute psico-fisica. E visto che non tutti, soprattutto con la crisi economica che stiamo vivendo, possono permettersi una bella casetta isolata e lontana da vicini molesti, bisogna sopportare di tutto per evitare di scatenare guerre e faide all'interno del proprio palazzo.
A Gorizia la guerra agli odori
La storia che vi raccontiamo oggi ha origine a Gorizia, dove nel 2010 due coniugi vennero multati dalle Autorità chiamate ad intervenire da una coppia di vicini di casa che abitavano due piani più in alto.
La materia del contendere era la forte puzza di frittura e, più in generale, di cucina, che provenendo dalla cucina della coppia che abitava al piano terra. Una puzza così forte, intensa e persistente da rendere la vita dei vicini insopportabile.
Questo fino al giorno in cui, stufi, hanno chiamato le Forze dell'Ordine ad intervenire. Questi ultimi, intervenuti in loco, rilevando l'effettiva presenza del disgustoso olezzo, ed avendo individuato i responsabili delle emissioni, hanno provveduto a comminare una cospicua multa.
La multa comminata ai coniugi di Gorizia è stata elevata ai sensi dell'articolo 674 del Codice Penale, che recita: "Chiunque getta o versa (1), in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone (2) , ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti, è punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecentosei euro.
"Il Giudice del Tribunale di Trieste, ai quali i coniugi si sono rivolti chiedendo l'annullamento della sanzione, aveva pur dato loro ragione, ma i vicini non si sono dati per vinti ed hanno proposto ricorso prima alla Corte d'Appello (che aveva erroneamente dichiarato prescritto il reato), e poi al grado finale di giudizio, la Corte di cassazione.
La decisione della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, sezione III Penale, con la Sentenza n.14467 datata 22 novembre 2016 e pubblicata il 24 marzo 2017, ha dato ragione ai vicini, aprendo così uno scenario quasi insperato per le tante situazioni simili presenti nel nostro paese. E la Sentenza recita che la contravvenzione è configurabile nel caso di «molestie olfattive», a prescindere dal soggetto emittente. Non serve, come prospettato dagli avvocati della coppia denunciata, né che gli odori provengano da attività industriali, né che sia accertato da perizia il superamento del cd. «limite della stretta tollerabilità». Un bel segnale da parte della Cassazione, oltretutto non nuova a sentenze rivoluzionarie.
Da oggi, dunque, chi ha dei vicini di casa con una cucina particolarmente maleodorante (per non parlare, ovviamente, del classico ristorante cinese sotto casa) può rivolgersi alle Autorità e chiedere che i responsabili della puzza (purché sia davvero insopportabile e che sia frequente e ricorrente) vengano sanzionati. E ciò potrebbe mettere fine ad una delle tante diatribe tipiche della vita di condominio.
Stiamo attenti, però, a non essere dall'altra parte della barricata: se quando cuciniamo siamo soliti non tenere in considerazione le lamentele dei vicini per il "profumo" del nostro ragù o delle nostre fritture di pesce, aspettiamoci che da un momento all'altro possano bussare alla nostra porta i Vigili con un bel Verbale.